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IL MESSAGGERO Roma, tre punti e una favola

Esultanza

(U.Trani) Riparte la Roma. E, bellissima notizia, con Destro. Così Garcia ritrova il successo e il centravanti. Tutto quello che serve di questi tempi: la Juve è avanti, con un organico completo e già assemblato,e per l’inseguimento è necessario farsi trovare preparati. All’Olimpico è vibrante la risposta dei giallorossi, unici imbattuti del torneo, allo scatto dei campioni d’Italia: il vantaggio della capolista, dopo la vittoria sulla Fiorentina (2 a 1), resta di 3 punti. Il risultato si sente nella zona Champions: il Napoli è sotto di 5 punti, l’Inter di 9 e i viola di 10 (ok, nel girone d’andata, gli scontri diretti con le tre).

MATTIA SUBITO DECISIVO
La Roma ritrova se stessa dopo i 4 pareggi di fila e 37 giorni senza successi. In tribuna c’è il presidente Pallotta, proprio come contro il Chievo, 31 ottobre, quando i giallorossi festeggiarono il record delle 10 vittorie di fila. Da quella sera, la lunga astinenza interrotta da Destro, gol sotto la Sud al minuto 22, il numero che porta sulle spalle. E 22 sono anche i giocatori utilizzati da Garcia, solo Lopez nel Cagliari ne ha messi in campo meno del francese. Ma in una rosa ristretta, l’ultimo arrivato può fare la differenza: la Roma ha fortemente bisogno di un centravanti, soprattutto dal 18 ottobre, gara interna con il Napoli, quando è uscito di scena Totti che ieri si è rivisto in panchina, più da capitano non giocatore che da prima alternativa alle punte che recentemente hanno perso efficacia. Lo stesso Ljajic, in mezzo al tridente, funziona poco. Destro, in gol sul secondo dei due assist di giornata dello scatenato Gervinho, segna a metà ripresa e lancia la Roma in scia della Juve. Assente dal 26 maggio, dalla finale di Coppa Italia, riappare all’Olimpico e lascia il segno, ricordandosi di come aveva chiuso lo scorso torneo, il 19 maggio, gol sotto la stessa curva per l’identico risultato, 2 a 1 al Napoli.

SONO 13 I MARCATORI
La Roma, con le reti di Maicon e Destro, si conferma la squadra che divide meglio i meriti all’interno del gruppo. Non c’è il bomber di riferimento, ma 13 marcatori diversi, con Florenzi primo della graduatoria allargata a tutti, con 4 gol. Nessuna formazione di serie A è stata capace di scatenare tanti cecchini.

SOSTITUZIONI MIRATE
Stavolta sono perfette le mosse in corsa di Garcia. La Roma, partita bene all’inizio con il 4-3-3 che prevede Pjanic trequartista (quindi 4-2-3-1), abbassa il ritmo appena trovato il vantaggio con Maicon che inizia l’azione, lanciando Gervinho, bravo a saltare a sinistra Tomovic per preparare il primo assist, e la chiude con un gioco di prestigio davanti a Neto (7’). Il pressing alto e la superiorità nel possesso palla permettono alla Fiorentina di conquistare campo. Tomovic si fa perdonare, sfutta l’errore di Dodò e carica il sinistro al volo di Vargas per l’1 a 1. Montella raccoglie poco nella prima parte della ripresa, Rossi, due volte, e Aquilani sbagliano davanti alla porta. Anche Cuadrado va al minimo. Con Benatia e Castan non si passa. Entra Destro per Florenzi, Neto respinge su Gervinho e Ljajic non ne approfitta. Aquilani si pappa un altro gol e Ljajic lo imita. Maicon a Strootman: palo. Destro, in campo da dieci minuti, ringrazia Gervinho: 2 a 1. De Sanctis, ancora re d’Europa (solo 5 gol subiti), da applausi sulla punizione di Pasqual. Garcia fa entrare Taddei per Ljajic: il brasiliano ci mette grinta e classe. In campo anche Pizarro, Joaquin e Matos: i cambi di Montella, però, fanno cilecca. Secondo giallo a Pjanic (avrebbe comunque saltato il Milan: era diffidato) prima del recupero. Esce Destro per Bradley, ma ormai i tre punti sono nella cassaforte dell’Olimpico. La rincorsa continua.

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