(M. Ferretti) – Ci sono tre posti a disposizione in attacco e cinque uomini in rosa che sperano. Uno, a dire il vero, non ha bisogno di sperare perché si chiama Francesco Totti e perché è il miglior giocatore della storia della Roma e anche della squadra di Rudi Garcia. Dopo aver fatto panchina contro la Fiorentina e dopo aver giocato una trentina di minuti a Milano, il capitano adesso è pronto a riprendersi posto e fascia. E Rudi non ha alcuna intenzione di lasciarlo ancora tra le riserve. A guardar bene, perciò, per l’attacco anti Catania ci sono a disposizione due posti e quattro uomini. Borriello, si sa, è fuori causa con la sua caviglia gonfia: si sta curando per conto suo e spera di poter essere di nuovo disponibile per la Juventus, il 5 gennaio del prossimo anno.
TRIDENTE DEL GIUDIZIO Se Totti è già in formazione, Gervinho lo è al novantanove per cento. L’ivoriano va considerato a tutti gli effetti un titolare della Roma e, se sta bene, Garcia non ci rinuncia mai, «perché lui ha caratteristiche che nessun altro giocatore ha», ama ripetere. Da quando ha superato l’infortunio muscolare patito contro il Napoli, Gervinho ha sempre trovato spazio e sempre dal primominuto. Tutto è possibile, certo, ma non vederlo in campo contro il Catania dall’inizio sarebbe una grossa sorpresa. E, allora, a guardar ancorameglio in attacco c’è a disposizione soltanto un posto e tre sono gli uomini che contano di aggiudicarselo: Destro, Florenzi e Ljajic. Il primo, due gol nelle ultime due partite, a Milano è stato il centravanti titolare anche per l’assenza di Totti, entrato poi proprio al suo posto. L’ipotesi che domenica all’Olimpico possa andare in scena la stessa staffetta ma a ruoli invertiti non è campata in aria, visto che sia Destro che Totti non sono al meglio della condizione, ma quando c’è di mezzo il capitano nulla mai va dato per scontato.Non è azzardato pensare che Totti e Destro vadano in campo insieme (con Gervinho); più semplice pensare che con il capitano e l’ivoriano ci sia uno tra Ljajic e Florenzi. Del resto, il tridente delle meraviglie non era To-Flo-Ger? Perché, quindi, non riproporlo? Forse perché Florenzi potrebbe servire a centrocampo; forse perché lo stesso Ale potrebbe esser tenuto a riposo per la Juve essendo diffidato (come Pjanic, Ljajic e Maicon). E con Florenzi in mediana, dentro Destro o Ljajic in attacco. Insomma, i motivi di discussione non mancano. Nulla vieta di ipotizzare che Garcia (che in difesa recupera Castan) per una volta tenga fuori Gervinho e che dia fiducia a Ljajic, che non rilanci Totti o che voglia sfruttare al massimo la ritrovata vena sotto porta di Destro, ma il tecnico ha sempre dato dimostrazione di voler garantire alla squadra il massimo equilibrio tattico. E questo porta a pensare che anche stavolta il francese non verrà meno ai suoi princìpi.
UN DIGIUNO LUNGO 8 MESI Dati alla mano, va ricordato che Totti in campionato non segna all’Olimpico dall’8 aprile scorso, Roma-Lazio 1-1, su calcio di rigore. Una vita fa, se ci pensate bene. In questo campionato ha fatto centro tre volte, tutte lontano da casa: a Parma e due volte aMilano sponda Inter. Ha giocato poco, è vero, e questo influisce sul suo bottino stagionalema c’è anche altro: è capitato quattro volte (a Parma, nel derby, contro il Napoli e a Milano sponda Milan) che la Roma abbia avuto un calcio di rigore e che Francesco era stato già sostituito o che era in panchina dall’inzio. Gli mancano, potenzialmente, altri quattro gol. Invece, è fermo dal 3 ottobre (Inter-Roma) a quota 230 reti in serie A. Conoscendolo, avrà voglia di lasciare il segno prima della fine di un 2013 che per lui, in tema di gol, finora non è statomolto generoso, solo 9 reti. Caccia al 10: qui non si tratta più di agganciare Silvio Piola quanto di non far scappare la Juventus.