(S.Carina) Un’ordinanza, quella della Corte di giustizia della Figc, che è interlocutoria soltanto in apparenza.Roma e Inter fanno breccia nelle decisioni del giudice Tosel e si garantiscono, almeno per ora, «supplementari accertamenti istruttori che nelle more – si legge nel comunicato – sospende l’esecutività della sanzione inflitta dal Giudice Sportivo».
I tesserati della curva Sud dell’Olimpico, quindi, domani potranno recarsi allo stadio per assistere alla gara con il Catania e lo stesso, magari con un po’ di trepidazione in più visto il derby, potranno fare i sostenitori nerazzurri della curva Nord a San Siro.
LA QUESTIONE CAPITALE La linea vincente dell’avvocato Conte, accompagnato dal dg Baldissoni, ha convinto la Corte, presieduta dal giudice Mastrandrea, aprendo (forse) il varco per lamodifica della norma. Tra i documenti depositati, la Roma ha consegnato la lista dei tifosi presenti a Milano, dimostrando come circa 900 dei 1700 non fossero residenti nella capitale (facendo venir meno l’associazione «con coloro che assistono normalmente alle partite casalinghe nel settore curva Sud dello stadio Olimpico»), soffermandosi poi sulla distinzione tra il «buu» di disapprovazione e l’ululato becero, sul fatto che i cori sarebbero stati sentiti da due dei tre ispettori federali, allegando infine il referto arbitrale, i filmati Sky e il video che confuta l’accusa riguardante il coro «Rossoneri squadra di neri» (e che testimonia come sia stato invece invece «Rossoneri carabinieri»). Apprezzato dalla Corte anche il discorso di Baldissoni che ha fatto notare come in occasione della squalifica della curva Sud nella gara con il Verona, il club – che continua a spendersi nella lotta contro il razzismo – avesse accettato la sanzione senza effettuare alcun reclamo. Stavolta, ha fatto notare il dg, è stato quasi un atto dovuto: «Eravamo stati puniti per un episodio che riteniamo non essere avvenuto – ha riferito in serata a Sky – siamo convinti che ci sia stato un grossolano equivoco». Il dirigente ha inoltre fatto notare come la norma sia «illogica», perché se da unlato ci può stare «chiudere un settore dove è avvenuto il fatto, quando non si può identificare chi lo ha commesso, usare la stessa sanzione per episodi avvenuti in trasferta non ha senso».
IL DISPOSITIVO E così alla fine la Corte «rilevato che, impregiudicata ogni valutazione del reclamo in punto di rito e dimerito, nonché ogni valutazione in ordine della sanzione concretamente applicabile nel rispetto dei principi della afflittività e proporzionalità», ha ritenuto opportuno «acquisire elementi di maggiore dettaglio, anche dal punto di vista formale, in ordine alle notizie che il Procuratore Federale assume come ‘apprese dall’Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive’ e che fanno riferimento generico alla circostanza che i sostenitori della società Roma, posizionati nel settore ospiti in occasione della gara contro il Milan, assistono normalmente alle partite casalinghe nel settore oggetto della chiusura da parte del Giudice di prime cure; il tutto anche alla luce delle deduzioni specifiche e dei dati forniti sul punto da parte ricorrente», disponendo così ulteriori accertamenti che sospendono la pena e riaprono di fatto le porte della curva Sud, anche per la partita contro il Genoa il 12 gennaio essendo venutameno la recidiva.