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IL PAGELLONE Punti di (s)vista sul massimo campionato italiano di calcio

Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che ha il compito di analizzare il meglio e il peggio della giornata calcistica, tra top e flop.

Antonio Conte


VOTO 0 SILENZIO STAMPA CONTE:

Nessuna voglia di parlare per l’allenatore della Juventus capolista Antonio Conte. Al termine della gara vinta contro l’Atalanta è infatti il dg Marotta a presentarsi ai microfoni dell’emittente satellitare sky per commentare il roboante successo bianconero. Motivo dell’assenza le recenti vicende riguardanti il calcioscommesse, dove il nome di Conte è uscito troppe volte anche in questo secondo filone d’inchiesta e a detta dello stesso tecnico non ci sarebbe stato molto rispetto nei suoi confronti. A volte però caro mister 3 indizi forniscono una prova.
E’ agghiacciante lor signori.

 

Alberto Frison


VOTO 1 FRISON:

Premio paperona della giornata all’estremo difensore catanese nella gara persa allo stadio Olimpico contro la Roma. Il numero uno etneo la combina grossa al 55′ quando un innocuo cross di Maicon leggermente deviato da Biraghi trova lo stesso numero uno e Rolin clamorosamente disattenti con il solissimo Destro, bravo ad approfittarne per il raddoppio romanista. Frittata Frison. 

 

 

Sulley Ali Muntari


VOTO 2 L’ALTRA FACCIA DI MILANO:

Il ghanese perde le staffe dopo il fallo di Jonathan su Kakà nei minuti di recupero. Mazzoleni lo espelle (forse in maniera un pò eccessiva confermasndosi su livelli bassi), per una spinta ai danni di Kuzmanovic e una serie di insulti a chiunque passi nei paraggi. Non contento il centrocampista rossonero aggiunge un bel vaffa all’indirizzo della tribuna neroazzurra poco prima di abbandonare il campo. Ombre a San Siro.  

 

 

Federico Marchetti


VOTO 3 MARCHETTI:

Il portiere biancoceleste si rende protagonista in negativo nella disfatta della banda Petkovic contro il Verona formato Europa, guidato da Andrea Mandorlini, alla sua ottava affermazione in casa su nove gare. Impreciso e mal posizionato sulla prima marcatura scaligera, così come in netto ritardo sul calcio di punizione da distanza siderale trasformato da Iturbe. Con queste prestazione Marchetti potrebbe giocarsi la convocazione ai prossimi mondiale brasiliani, avvantaggiando il ritorno in azzurro del dirimpettaio romano Morgan De Sanctis. Warning. 

 

 

Zapata-Palacio


VOTO 4 
ZAPATA:

Rigore solare quello del centrale rossonero ai danni di Palacio salvo la visione di Mazzoleni, reo di non fischiare prendendo un abbaglio ingiustificabile con la conseguente ira funesta di Mazzarri al termine della gara. Ad incentivare la dose per l’ex tecnico del Napoli il fatto che l’Inter resta l’unica squadra della massima serie a non aver ancora avuto un rigore a favore. Zappata. 

 

 

Massimo Cellino


VOTO 5 
CELLINO:

“Nainggolan via a gennaio? No, andrà via già a dicembre, ve lo dico io. Ce lo mando io. Sceglierà Radja dove andare, anche se offrono meno di quel che chiedevamo, ci sono sei o sette squadre su di lui. Chi vuole andare via, può farlo. Cazzo ci stanno a fare in ‘sto stadietto, i miei hanno giocato due anni in mezzo a una strada, non posso più trattenere nessuno. Da domani sono tutti liberi di andare via, chi vuole rimanere rimanga e chi vuole andare via deve solo chiedere e lo lascerò partire”. Inspiegabile uscita del presidente del Cagliari dopo il bel pareggio conquistato dai sardi contro il Napoli. Invece di gioire per il risultato di prestigio, il numero uno esplode in un monologo ricco di rabbia e un pizzico di ironia. A Miami si sta meglio. 

 

Bologna


VOTO 6 DIAMANTI:

Il capitano rossoblu salva la panchina di Pioli con la rete che decide la sfida interna contro il Genoa riportando dopo due mesi i felsinei alla vittoria in una piazza condizionata negli ultimi sette giorni da una serie infinita di polemiche. Su tutte il ritiro pensato ma non attuato per un ipotetico golpe interno da parte di un nutrito gruppo di calciatori rossoblu. Al termine della gara il trequartista mette in chiaro le cose e aggiunge alla sua ottima partita una dichiarazione veemente ai microfoni di Vanessa Leonardi: “Abbiamo dato tutto per cui nessuno può dire niente. In questa città parlano tanto e tutti. C’è il momento di parlare e quello di pedalare, questo è il momento di pedalare perchè di chiacchiere ne facciamo tante e a cazzo”. Vai Girardengo. 

 

Giuseppe Rossi


VOTO 7 PEPITO ROSSI:

Il capocannoniere della massima serie regala a Montella un Natale sereno grazie ad un chirurgico destro (piede infelice) nell’angolino del superbo Pegolo. Dopo 80 minuti passati a cercare il pertugio giusto (tante occasioni ma poca concretezza), solo la giocata di un campione poteva indirizzare la contesa verso la giusta direzione. Il 14* centro dell’italo-americano spiana la strada alla Viola sempre più padrona della quarta posizione, a meno tre dal Napoli di Benitez. La risposta italiana a Suarez.

 

 

Luca Toni


VOTO 8 TONI VERONA:

“Io e i miei compagni abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Qui sono tornato a divertirmi”. Il campione del mondo 2006 sembra divertirsi e come ha sottolineato, con lui, a divertirsi, è tutta la squadra gialloblu assoluta sorpresa di questa prima parte di stagione dopo il suo ritorno in Serie A. Cammino esaltante quello degli uomini di mister Mandorlini giunti all’ottava vittoria interna e la conseguente sesta posizione in classifica con 29 punti, a sole 11 lunghezze dalla quota minima di 40 punti per la salvezza. Alfiere dei mastini un Luca Toni in grande spolvero e autore di una doppietta aerea nella sfida contro la Lazio per il suo settimo sigillo stagionale. Luca sei per me. Numero unooo. 

 

Ciro Immobile


VOTO 9 IL DESTRO DI IMMOBILE:

Nel recupero della prima frazione sfrutta l’assist di Cerci (due complessivamente oltre alla marcatura del 4-1) per pareggiare il momentaneo vantaggio di Thereau, poi si scatena nella seconda frazione mettendo a segno la gemma della 17sima giornata con una bomba da fuori area che buca Puggioni e si insacca a fil di palo. Non saranno Pulici e Graziani, ma visto i tempi che corrono sono loro i nuovi “gemelli del gol” (17 centri in due). Ruggito granata.

 

 

Rodrigo Palacio


VOTO 10 IL TACCO DI PALACIO:

Il derby della madonnina viene deciso dal colpo di tacco del “trenza” nei minuti finali di una gara caratterizzata da poco gioco e tanto agonismo. Sulla girata di Guarin l’argentino si getta in anticipo su Bonera all’altezza del primo palo e aprendo il compasso con il tacco trafigge Abbiati rimasto di stucco sulla giocata geniale dell’ex Genoa alla decima marcatura in questo campionato. Nemmeno l’idiozia di Nagatomo (il giapponese fortunatamente non tocca il pallone in chiara posizione di offside), può impedire all’attaccante di portare al successo la parte neroazzurra di Milano in una stracittadina vecchissima parente degli anni 90-2000. Crespo. 

 

A cura di Papi&Piccinini

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