(V.Vercillo) – Tra i regali trovati sotto l’albero, De Sanctis ha trovato anche quello della rivincita. Bollito, finito: così era stato definito da molti dopo l’addio al Napoli, e quello alla Nazionale. Ma con il suo approdo alla Roma è cambiato tutto: Morgan ha dimostrato di essere ancora un grande numero uno. È soprattutto grazie a lui che la Roma sta lasciando tutti a bocca aperta. I numeri parlano chiaro: sette i gol subiti, 5 fuori casa e 2 tra le mura dell’Olimpico.
La miglior difesa del campionato. Certo, un bel ringraziamento va anche alla coppia difensiva Castan- Benatia. Ma nessuno può negare che De Sanctis abbia fatto il suo, se non di più. E ora che il Mondiale in Brasile si avvicina, tornano anche le voci che lo vogliono ancora in azzurro. Ma è lui a metterci una pietra sopra: «Mi prendo la mia rivincita: in tanti mi davano per finito, dicevano che volevano cacciarmi dalla Nazionale, invece adesso si parla del mio ritorno. Io però sono coerente» ha detto a Sky Sport. Ha scelto il giorno di Natale per dire l’ennesimo, definitivo no a Cesare Prandelli e alla sua Nazionale.
«Decisi di lasciarla anche per dei motivi familiari» racconta all’emittente satellitare. E ancora: «Poi, allora, a 36 anni, stavo giocando nel Napoli e potevo fare la Champions con loro: dovevo concentrarmi. Adesso, per la Roma, è la stessa cosa. Spero che Buffon, Sirigu ed altri portieri facciano bene». Un addio misto a un augurio per i suoi compagni, a cui lancia sempre un pensiero. De Sanctis, dunque, si tira fuori dal giro per Brasile 2014. Il suo Mondiale lo ha conquistato con la Roma, dimostrando ancora a tutti di poter fare la differenza e meritarsi – anche se a lui non interessa più – un posto in Nazionale. Le perplessità su De Sanctis (dovute soprattutto all’età) sono durate pochissimo: tempo di vederlo all’opera in allenamento e i compagni si sono subito innamorati del suo modo di fare. Garcia, a cui stavano per dare Rafael (ora vice di Reina a Napoli), ha invece voluto un portiere esperto: gli hanno portato uno dei più esperti, che dopo aver capito che il suo tempo al Napoli era finito, si è subito lanciato in una nuova sfida.
E ora? Ora è il portiere meno battuto del campionato, e respinge 9 tiri su 10 ricevuti: ha il 91,18% di efficacia di fronte alle conclusioni avversarie. I big europei, compresi Neuer e Valdes, sono decisamente indietro nelle percentuali parate/tiri in porta. E rappresenta finora il valore aggiunto di questa Roma delle meraviglie. Un rendimento, il suo, che sta abbondantemente andando oltre le più rosee previsioni. Ma a fare la differenza non è tanto il portiere De Sanctis, ma l’uomo Morgan. L’esperienza, la leadership, la voglia di rivalsa: tre indizi che fanno una prova. Un carattere travolgente, una vera e propria guida. Proprio quello che ai giallorossi mancava da tempo, là dietro. Basti pensare alla carica che mette in campo, al fatto che non molla mai. Passo dopo passo, verso l’obiettivo: e come disse De Sanctis pochi giorni fa, ora – anche grazie a lui – «l’asticella si è alzata».