(V. Meta) Contro la Viola per lui è sempre un po’ speciale, per questo Daniele De Rossi farà di tutto per esserci domani all’Olimpico. Il centrocampista viene da una settimana travagliata dal punto di vista fisico, per via dell’ormai cronica infiammazione all’alluce che non gli ha permesso di lavorare in gruppo con regolarità.
Ancora ieri si è limitato ad allenarsi in palestra insieme a Gervinho e Bradley per motivi precauzionali, le sue condizioni verranno valutate oggi prima della rifinitura e poi, in base a quanto e come riuscirà ad allenarsi, Rudi Garcia deciderà se inserirlo o meno fra i convocati per la gara di domani. D’altra parte, la partita di domenica scorsa a Bergamo ha mostrato quanto il dolore al piede possa condizionare De Rossi nel suo modo di giocare, togliendogli un pizzico di sicurezza negli appoggi. Vero è che si tratta di un problema con cui ormai Daniele ha imparato a convivere, gestendo allenamenti e carichi di lavoro, ma il fatto di non aver mai tirato il fiato da inizio stagione (i trenta minuti finali con l’Atalanta sono i primi che ha saltato da tre mesi a questa parte) comincia a chiedere i conti. Garcia lo considera imprescindibile e finora il centrocampo della Roma (a ragione considerato fra i primissimi d’Europa) ha giocato senza Strootman e senza Pjanic, ma mai senza di lui, tornato dopo quasi sei anni nel ruolo davanti alla difesa in cui per primo lo impiegò Spalletti facendogli toccare livelli di rendimento spaventosi.
La Fiorentina poi gli evoca bei ricordi, anche se non si gioca al Franchi, lo stadio della sua prima panchina in Serie A a soli diciassette anni. All’Olimpico, in compenso, ha segnato due gol bellissimi ai viola, una nel novembre del 2006, una botta dalla lunga distanza che infiammò una notte gelida, l’altra a settembre 2009, «un gol da beach soccer», come lui stesso definì quella schiacciata di testa in corsa dal limite dell’area, «dedicato a chi mi è sempre rimasto accanto». L’anno scorso, nella partita migliore dello Zeman II, partiva dalla panchina e subentrò a venti minuti dalla fine al posto di Tachtsidis, in tempo per festeggiare dal campo la rete di Osvaldo che avrebbe fissato il punteggio sul 4-2 e mandato in archivio al prima delle tre vittorie stagionali contro i viola. Daniele domani vuole esserci, è il capitano e non ha intenzione di fermarsi in un momento delicato come questo.
Quanto al Capitano, quella di domani dovrebbe essere la partita buona per rivederlo fra i convocati, anche se difficilmente andrà oltre la panchina. Ieri per il secondo giorno consecutivo ha svolto l’intero allenamento con i compagni, ma dopo uno stop così lungo la condizione non può essere delle migliori. Garcia dovrebbe comunque portarlo in panchina, per poi decidere a gara in cosro su un eventuale inserimento. Allarme rientrato per Pjanic, che si è messo alle spalle i probelmi fisici ed è pronto a partire dal primo minuto, non dovrebbero esserci problemi anche per Gervinho, che ieri si è limitato a lavorare in palestra ma solo a scopo precauzionale. Sicuro assente Federico Balzaretti, che ieri ha festeggiato il trentaduesimo compleanno. Il terzino è ancora alle prese con i guai muscolari che lo tengono ai box ormai da tre settimane e al suo posto sulla fascia sinistra tornerà Dodò. Quanto all’attacco, con Florenzi e Gervinho toccherà a uno fra Ljajic e Borriello, visto che Destro non è ancora pronto per partire dall’inizio. Il serbo vuole un gol contro la sua ex squadra, ma è probabile che i dubbi verranno sciolti solo a poche ore dal calcio d’inizio.