(Il Romanista) – Garcia sogna lo scudetto. Rudi lo confessa a Sky Sport, in un’intervista mandata in onda a Natale. «Sì, lo sogno – dice – perché quando inizio una competizione è per vincerla. Quando faccio un gioco, è per vincere. Sempre. Questo è il sogno, è normale, è la passione». C’è il sogno. Poi c’è la realtà. Anzi, per usare le parole dell’allenatore romanista, «dopo c’è la ragione».
Per dire cosa? «Per dire che normalmente non è per noi quest’anno. Vedremo. Se i favoriti non fanno il loro lavoro, dobbiamo essere pronti».
C’è una cosa che vorrebbe cambiare nel mondo? Il fatto di vedere ancora tanta gente che ha fame. Parliamo di tecnologia, che è una piccola cosa quando facciamo il paragone con altre cose come questa. Siamo nel ventunesimo secolo e non è normale che qualcuno abbia ancora fame.
Qual è la notizia che l’ha più colpita nel 2013?
Il fatto che Nelson Mandela non sia più con noi, lui è uno degli uomini più importanti che il mondo ha avuto. Ha fatto in modo che le cose fossero più uguali per tutti, è un esempio per il futuro. Ci ha dimostrato che le cose si possono cambiare in meglio.
Il razzismo si combatte con le curve chiuse?
Non lo so, dobbiamo lottare con questa cosa. Non può esistere razzismo. Per me la società deve guardare anche quello che succede nello sport, nel calcio, nelle squadre. Se c’è un posto dove non c’è razzismo, è dentro la squadra. Per noi non è importante il colore della pelle o la religione, quel che importa è essere un buon giocatore e giocare per la squadra.
Il derby?
Penso sia stato importante, tutte le cose negative che ho trovato quando sono arrivato hanno avuto più forza dopo la Coppa Italia persa. Quando ho visto il calendario e il derby alla quarta giornata, ho pensato che fosse il modo ideale per cancellare tutto quello che era successo.
Su Platini?
Il mio idolo come francese era lui, è normale. Ha giocato anche in Italia, ha fatto grandi cose in Francia, non dimentico che la squadra di Zidane ha vinto la Coppa del Mondo, ma il mio idolo era più Platini. Prima di lui mi piaceva anche Cruyff.
Cos’ha in più rispetto alla Juventus? La difesa?
Per le statistiche sì, ma la Juventus sta facendo la stagione dei record. La Roma sta facendo una stagione incredibile, abbiamo 37 punti e non abbiamo perso. Tutti gli anni passati saremmo stati primi, quest’anno la Juventus mostra ancora di avere esperienza e una rosa per fare due squadre dello stesso livello. Quando un club è tanto famoso e gioca la Champions, è normale avere una rosa simile.
Più cattiveria sottoporta?
Non dimentico che abbiamo avuto infortuni importanti come quelli di Totti e Gervinho, quando mancano tre giocatori davanti, con Destro, è normale che sul piano offensivo le cose vadano meno bene. Se leviamo Tevez, Llorente e Quagliarella alla Juventus, l’attacco sarà meno forte.
Dirà ai giocatori di pensare al 5 gennaio?
I giocatori sanno che per me il riposo è importante, ma hanno un programma da seguire. Sapremo tutto di quel che avranno fatto, mi fido di loro. Sono intelligenti, sanno che quella sarà una bella partita da giocare e che dovremo essere pronti sul piano fisico.
Sogna in francese o in italiano?
Adesso anche in italiano. Mi piace questa lingua, era importante per me parlare velocemente, la comunicazione per me è fondamentale. È una bella lingua, quando ti piace è più facile impararla.
Nel sogno c’è anche la parola scudetto?
Sì, perché quando inizio una competizione è per vincerla, quando faccio un gioco, è per vincere, sempre. Questo è il sogno, è normale, è la passione. Dopo c’è la ragione, per dire che normalmente non è per noi quest’anno. Vedremo, se i favoriti non fanno il loro lavoro dobbiamo essere pronti. Per il momento, davanti la Juventus non molla.