(V. Meta) – Un’ora complicata e senza idee, il primo errore (unito a uno strano rimbalzo) del portiere meno battuto d’Europa, un rigore non concesso nonostante l’evidente fallo di mano di Garcia, il pareggio al 90’ e un bel carico di rimpianti. C’è tutto questo nel quarto pareggio consecutivo della Roma,1-1 a Bergamo contro un’Atalanta in piena emergenza difesa, eppure capace di trarre il massimo da una delle sue rarissime occasioni. Garcia non ha mai voluto parlare di arbitri, ma se stavolta comincia a dire chiaramente che «c’era un rigore e non ce l’hanno dato, non è la prima volta e speriamo non ricapiti», un motivo ci sarà.
Il motivo è che la Roma poteva tornare da Bergamo con la vittoria che manca da un mese perché nell’ultimo quarto d’ora si è giocato in una sola metà campo, perché l’Atalanta non ne aveva più e i cambi di Garcia (Ljajic, Pjanic e anche l’esordiente Federico Ricci) qualcosa riuscivano a spostare. Invece i giallorossi tornano a casa con un punto, abbastanza per come s’era messa dopo un’ora di partita, decisamente troppo poco per quanto fatto nel finale: se Damato avesse tenuto conto di sostituzioni, gialli e infortuni e dato cinque minuti di recupero invece dei tre concessi, sarebbe finita diversamente. La Roma era viva dopo il Cagliari ed è viva anche oggi, proprio per questo la rabbia è più forte. Che la giornata non sarebbe stata di quelle tranquille si era capito già leggendo la formazione scelta da Garcia. Scelte obbligate in attacco, si diceva alla vigilia: infatti il tecnico lascia fuori Ljajic preferendogli Marquinho e schiera Gervinho al centro del tridente. Novità anche nel centrocampo tutto diffidato, dove c’è Bradley al posto di Pjanic. Colantuono ha un solo centrale di ruolo e nemmeno uno dei titolari abituali (Canini), per il resto in difesa giocano centrocampisti adattati e dopo mezz’ora il tecnico perde pure Del Grosso per infortunio ed è costretto a scalare Brivio inserendo Bonaventura.
Avvio piuttosto contratto da una parte e dall’altra, troppi errori in appoggio a centrocampo (De Rossi non è al meglio per il solito problema all’alluce e la precisione nei passaggi ne risente) e nessuna emozione fino al 26’, quando Strootman ci prova dalla distanza e vede la palla uscire di poco a lato dell’incrocio dei pali. Due minuti più tardi l’unica vera occasione del primo tempo: Moralez batte una punizione e trova sul secondo palo Brienza che calcia con il sinistro a colpo sicuro, Benatia ci mette il piede e manda la palla sul palo. La Roma fatica a mettere in fila tre passaggi, a sinistra Dodò ha il suo da fare contro Brienza, in mezzo Strootman si deve fare in tre e stare anche attento alla diffida, davanti Marquinho limita i danni, mentre di Gervinho quasi non c’è traccia. Nella ripresa Garcia non cambia niente e dopo sei minuti per la Roma si materializza l’incubo: punizione di Brivio dal vertice destro dell’area, rasoterra che passa la barriera e si impenna all’ultimo su una zolla, De Sanctis prova a respingere ma il pallone lo scavalca e finisce in rete.
La Roma accusa il colpo e prova a scuotersi, solo che lo fa in modo disordinato: Ljajic (entrato al posto di un dolorante De Rossi) calcia altissimo su invito di Gervinho, lo stesso ivoriano semina il panico in area al 29’ e mette in mezzo per Bradley che però non riesce a calciare, subito dopo una conclusione di Maicon viene respinta con le mani da Canini sotto gli occhi di Damato, che vede e sorvola. A un quarto d’ora dalla fine comincia il risveglio. Prima Strootman ci prova da lontano con il sinistro e trova la risposta di un Consigli in giornata di grazia, poi Pjanic disegna un cross perfetto per la testa di Florenzi, che schiaccia troppo sul portiere da buona posizione.
Al 44’ Federico Ricci (esordio in prima squadra per l’attaccante diciannovenne che va sostituire Florenzi a 3’ dal 90’) tocca molto bene in area per Gervinho, la cui conclusione è ancora preda di Consigli. È già iniziato il recupero quando Ljajic insiste nei dribbling in area, arriva sul fondo e butta dentro un cross basso che Strootman tocca di prima con il destro, terza rete in campionato per l’olandese e 1-1. Ci fossero cinque minuti di recupero, la Roma vincerebbe. Invece ce ne sono solo tre e per tornare alla vittoria bisognerà battere la Fiorentina.