(D. Galli) – Se volete, chiamatela pure pareggite. Ma non strappatevi i capelli per questi 4 mezzi passi falsi consecutivi. E’ vero, hanno fatto male tutti. Qualcuno di più, qualcuno di meno, ma sono stati comunque dolorosi. Hanno buttato giù il morale, soprattutto dei tifosi. Ma non significano aver abbandonato i sogni di gloria. Tradotto, i sogni di scudetto. E l’insegnamento arriva dalla stessa Juventus che con la sua serie positiva delle ultime sei partite, con un inizio di campionato da record (almeno nell’era Conte), ha contribuito fortemente a questa situazione. Già, anche la Juventus ha sofferto di pareggite, eppure ha vinto. Non bisogna andare indietro di tanto tempo, bastano un paio di stagioni, fino alla prima sulla panchina bianconera di Antonio Conte.
E le similitudini con il campionato attuale della Roma ci sono eccome. A cominciare da quello che era successo nei tornei precedenti, con la Juve che era rimasta per due volte consecutive fuori dalle Coppe. Poi la partenza sprint, ma non come quella della Roma tanto che nelle prime 7 giornate (dalla seconda all’ottava perché la prima fu spostata) arrivarono 4 pareggi. Non di fila, come quelli della Roma di Rudi Garcia, ma a coppie. Mezzi passi falsi che proseguirono per tutto il campionato col culmine nelle prime due settimane di febbraio del 2012 nelle quali la Juve collezionò tre segni X consecutivi contro Parma, Siena e Bologna. Alla fine del campionato i pareggi furono la bellezza di 15 con 23 vittorie e zero sconfitte. Imbattuta la Juve, come lo è fino a questo momento la Roma. I 3 punti di distacco attuali? Certo, se si pensa a 4 giornate fa, viene da mordersi le mani. Ma manca una vita alla fine e conterà non mollare nulla. Prendersi anche i pareggi pur di non cadere, per restare incollati, per far sentire comunque la pressione. Il parallelo con la Juve del 2011-2012 prosegue. Perché a 9 giornate dalla fine il Milan era avanti di 4 punti. Finì con lo stesso distacco ma a parti invertite: 84 per la Juve, 80 per i rossoneri. Non solo.
Altro salto indietro nel tempo. Non di molto anche stavolta. Fino al campionato 2009- 2010. Quello del triplete dell’Inter di Mourinho. Che non chiuse imbattuta (rimediò 4 sconfitte) ma che per un certo periodo soffri anche lei di pareggite. E proprio nel momento cruciale della stagione. Nelle sei giornate tra il 14 febbraio e il 21 marzo i nerazzurri collezionarono 4 pareggi, 1 sconfitta e 1 sola vittoria, quella rocambiolesca per 3-2 contro l’Udinese. Sofferta, soffertissima. Basta andare a scorrere una parte della cronaca del match fatta dal sito ufficiale dell’Inter. Si legge di una “gara mozzafiato” nella quale nel solo secondo tempo: «Alla mezzora cross di Pepe per Cuadrado, che di piatto destro manda fuori, divorandosi un’incredibile azione da gol». E ancora: «Al 46’ grande giocata di Sanchez per Pepe che va al tiro, ma Julio Cesar non si lascia beffare». E alla fine «è assalto bianconero, ma l’Inter non molla, fino all’ultimo istante, quando arriva anche una traversa di Inler». Superfluo ricordare che alla fine la quadra di Mourinho vinse comunque il titolo. Prima l’Inter e poi la Juve: la pareggite non fa male. La Roma è ancora lì, può restare in corsa fino alla fine. Arbitri permettendo…