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IL ROMANISTA Pjanic: “Torneremo a vincere”

Pjanic

(V. Meta) L’autunno caldo di Miralem Pjanic non è ancora finito. Dopo la settimana perfetta di metà ottobre iniziata con le lacrime per la storia qualificazione ai Mondiali della sua Bosnia e chiusa dalla doppietta al Napoli che avrebbe proiettato la Roma a +5 sulle inseguitrici, lui non ci pensa nemmeno ad accontentarsi. Punto fermo di un centrocampo che fa invidia a mezza Europa, nelle ultime settimane ha fatto di tutto. Letteralmente: intermedio nei tre, esterno d’attacco nel tridente, falso centravanti con compiti da trequartista. Merito di una classe che Rudi Garcia ha considerato irrinunciabile fin dal primo allenamento e anche di un’intelligenza tattica che sta spazzando via anche le riserve di chi gli rimproverava la scarsa continuità di rendimento.

Adesso che le cose hanno smesso di andare tutte benissimo, la sua personalità sarà di vitale importanza: «Normale avere una piccola crisi dopo una grande serie di risultati – ha detto al portale bosniaco Avaz.ba -, ma l’importante è non perdere. Tre pareggi, è vero, ma credo che con l’Atalanta potremo tornare a vincere. Abbiamo la grande opportunità quest’anno di poter lottare per un posto nelle competizioni europee. Il nostro obiettivo è certamente arrivare in Champions League. Le vittorie iniziali sono frutto del duro lavoro e della fiducia che abbiamo in noi stessi. Credo nella nostra forza». Dopo un finale di stagione da dimenticare, solo una partenza perfetta poteva riconciliare i tifosi con la squadra, duramente contestata durante il ritiro di Riscone: «Abbiamo avuto una partenza fantastica – ammette Pjanic -. Nessuno poteva credere che avremmo vinto le prime dieci partite. Un risultato eccezionale, frutto dell’enorme lavoro fatto. I tifosi lo riconoscono e ci stanno offrendo grande supporto». Quanto al suo rendimento personale, Miralem non si sbilancia:«Sono soddisfatto, sto cercando di ricambiare la fiducia di Garcia. Non giudicherei me stesso, ci sono altri che possono farlo meglio. Ma sono contento, specialmente di come gioca la squadra. Certo, le persone pensano sempre che possa fare meglio, come faccio io».Il piccolo infortunio rimediato contro il Cagliari è ormai alle spalle: «Non è un grande problema, sarò pronto per la prossima partita, fortunatamente non ha avuto conseguenze durature. Io sempre infortunato? Non direi. Nelle recenti stagioni ho giocato oltre trenta partite all’anno e quest’anno ho avuto solo infortuni minori».

Capitolo rinnovo. Le sue “beghe contrattuali”, come le ha definite Sabatini, lo lasciano dormire tranquillo, anche perché sembra che qualcosa si stia muovendo: «Parliamo, negoziamo e, quando raggiungeremo un accordo, il pubblico sarà informato. Io comunque a Roma mi sento molto bene. Qui sono rispettato e credono in me. Il resto verrà dopo». Quanto alla corte che gli fa mezza Premier League, «le voci non mi preoccupano, ma è bello sentire che qualcuno è interessato a te. Però voglio dedicarmi completamente alle partite e ora sono concentrato sulla Roma e sulla serie positiva da continuare». Intanto in patria è diventato un eroe nazionale e tra pochi giorni il sorteggio Fifa dirà quali saranno le avversarie della sua Bosnia nel girone eliminatorio: «Non ci sono squadre deboli. Certo, mi piacerebbe evitare Brasile e Spagna, perché sono le favorite alla vittoria finale. D’altra parte è bene che eviteremo squadre come Italia, Portogallo e Olanda, male invece che potremmo pescare un’africana, perché sono molto forti».

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