(V.Meta) – Sarà che il rossonero gli ricordava gli idoli di quando era bambino, sarà che ai tempi dell’Utrecht qualcosa di Van Basten dev’essergli arrivato, ma che il migliore in campo nel tempio degli olandesi d’Italia sia stato Kevin Strootman è stata tutt’altro che una sorpresa. Un assist al bacio per Destro, un gol, il quarto stagionale che lo porta a raggiungere Florenzi in testa alla classfica dei marcatori romanisti, arrivato con l’impeccabile trasformazione del rigore procurato sugli sviluppi di un’azione da lui stesso iniziata. Nessuno in campionato ha distribuito più assist di lui, nemmeno Totti, scavalcato toccando quota sei proprio contro il Milan: sommati alle quattro reti segnate, fanno dieci i gol cui Strootman ha partecipato. D’altra parte, lo aveva detto che ci teneva particolarmente a fare bella figura a San Siro. Numeri importanti, ma che sorprendono solo chi non conosceva Kevin. L’anno scorso, alla seconda stagione nel Psv Eindhoven, chiuse con qualcosa come sei gol e dieci assist in campionato, due stagioni fa il conto dei compagni mandati a segno arrivò addirittura a diciassette fra Eredivisie, Europa League e coppa nazionale. Impressionante per un ragazzo di ventun anni, normale se quel ragazzo è Kevin Strootman e nel massimo campionato olandese si è affacciato con i diciott’anni compiuti da due giorni esordendo nientemeno che all’Amstedam Arena contro i campioni dell’Ajax. Qualcuno avrebbe tremato, non lui che era nato per vivere un giorno così. Quando Sabatini l’ha portato a Roma nell’ormai leggendario blitz di mezza estate, c’era chi lo conosceva per averlo visto dare spettacolo nel Psv insieme a Dries Mertens, chi sapeva la storia della fascia di capitano passata dal braccio di Sneijder al suo per volere di van Gaal, chi aveva ancora negli occhi le sue partite agli Europei Under 21 e pure chi invece lo sentiva nominare allora per la prima volta. I pochi appartenenti alla prima categoria hanno avuto solo conferme, quelli della seconda e della terza sono rimasti piacevolmente colpiti, gli ultimi si stanno ancora stropicciando gli occhi. Lui, Kevin Strootman da Ridderkerk, piccolo centro pochi chilometri a sud di Rotterdam, non ha mai pensato che la sua prima esperienza lontano dall’Olanda potesse creargli qualche difficoltà. «Non sono sorpreso dal suo rendimento perché è un grande giocatore – ha detto ieri il suo agente Chiel Dekker a calciomercato.it -. Sta facendo bene ed è molto felice, ha un ottimo rapporto con il tecnico Garcia e con i compagni di squadra». Con buona pace del Manchester United, che a lungo lo aveva corteggiato in estate al pari del Milan: «Moyes lo vuole? Ma no, sono storie vecchie: Strootman ha scelto la Roma la scorsa estate perché vuole costruire qualcosa di importante con un club prestigioso come quello giallorosso. Si trova bene con tutto l’ambiente e vuole restare a Roma. Speriamo che sia un matrimonio lungo». Intanto Kevin guarderà dalla tribuna l’ultima partita casalinga del 2013, visto che il giallo rimediato a Milano ha fatto scattare la squalifica. Poi qualche giorno di vacanza buono per tornare a casa dove lo aspettano mamma, papà e un fratello al quale è legatissimo, quanto basta per ricaricare le batterie (anche se le sue sembrano veramente inesauribili) e poi riprendere da dove si era fermato. La prossima sfida si chiama Juve.