(D. Galli) – La politica ci riprova. Dopo aver tentato di intitolare una strada di Roma a Franco Sensi, adesso l’obiettivo è Amedeo Amadei. Un altro pezzo di storia della Roma, la Roma del Fornaretto, l’ultimo tassello del primo tricolore, il centravanti scomparso lo scorso 24 novembre alla veneranda età di 92 anni (ma gli eroi, si sa, son sempre giovani, oltre che belli). L’idea è venuta a Giordano Tredicine, il vicepresidente dell’Assemblea Capitolina. «Ho preparato la mozione per chiedere, in deroga, l’intitolazione di una via o piazza di Roma – dice – ad Amedeo Amadei. L’uomo e il campione meritano quanto prima questo riconoscimento che scolpirà il suo nome nella città che “il Fornaretto” contribuì in maniera determinante a condurre verso il suo primo titolo. Chiedo a tutte le forze politiche non solo di firmare questo documento e di contribuire ad approvarlo durante la prossima Assemblea Capitolina, ma anche di impedire che il provvedimento si insabbi nella Commissione Toponomastica come la precedente strada che l’Aula Giulio Cesare chiese di dedicare a Franco Sensi nell’ormai lontano 2009. La volontà dei rappresentanti dei cittadini romani non può essere sconfessata o ritardata da un organo tecnico. Amadei è un simbolo di Roma e a Roma appartiene, per questo motivo l’intitolazione in tempi rapidi di una strada dovrà essere una battaglia di tutti, senza distinzioni politiche ».
Tredicine tira in ballo la Commissione Toponomastica. Un ufficio, un organo amministrativo, lo stesso al quale si rivolse anche l’ex numero uno dell’Assemblea Capitolina, Marco Pomarici, proprio per sbloccare la questione della via per Franco Sensi. Storia vecchia, eppure storia irrisolta. Accadde questo, all’epoca. Un mese dopo la morte di Sensi, l’Assemblea approvò all’unanimità una mozione. «Stiamo facendo di tutto – disse Pomarici – per arrivare a una rapida inaugurazione e a settembre torneremo a valutare tutte le ipotesi sulla scelta della via da intitolargli». Invece non se ne fece nulla, ma non per colpa di Pomarici, che qualche tempo dopo tornò a parlarne: «L’intitolazione è ferma a un fantomatico ufficio di toponomastica. Nel 2009, ad un anno dalla scomparsa, chiesi questa cosa e la decisione doveva andare in deroga perché solitamente devono passare 10 anni. Ad ora ancora non ci sono novità, è tutto fermo e non solo per il presidente Sensi ma anche per personaggi come Sandro Pertini, morto da venti anni». A quanto risulta a “Il Romanista”, però, il ritardo e l’ormai probabile insabbiamento del progetto non sarebbero dipesi nemmeno da uno specifico ufficio, quanto dall’assenza di una volontà unanime. Non tutti i soggetti deputati a scegliere la strada sarebbero stati d’accordo sulla collocazione proposta. Caduta la Giunta Alemanno, è caduta l’idea. Per Amadei invece si prevedono tempi rapidi. La mozione che Tredicine si accinge a presentare non dovrebbe incontrare intoppi. Il Fornaretto non sarà dimenticato dalla sua Roma.