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IL TEMPO Droga, omicidi e slot. Trema la Curva Nord

Curva Nord

(A. Parboni) – Spaccio di cocaina, hashish e marijuana, slot machines, camorra, malavita albanese, ultrà laziali e omicidi. Questo il cocktail di elementi che, tutti insieme, si trovano all’attenzione della Direzione distrettuale antimafia della procura di Roma. Gioco d’azzardo, droga, malavita e delitti sotto la stessa lente d’ingrandimento della magistratura capitolina. Tutti elementi che convogliano nella stessa indagine. E il filo rosso, come sempre, il giro di denaro e il potere. E alla fine qual è stato il risultato? Che la magistratura ha iscritto sul registro degli indagati 58 persone, tra i quali italiani e stranieri.

Facciamo un passo indietro. I carabinieri della Capitale, su delega della procura, hanno iniziato a indagare sul delitto avvenuto a Roma ai danni di Antonio Bocchino, ucciso a Casalotti con quattro colpi di pistola nella sua vettura. La vittima, secondo gli accertamenti dei militari, era in contatto, tra l’altro, con un albanese, che a sua volta, sarebbe in «affari» per lo spaccio di sostanze stupefacenti nei quartieri bene della Capitale con due fratelli napoletani, che sarebbero esponenti di spicco della camorra. Indagando sull’omicidio di Bocchino, gli investigatori si sarebbero trovati a scoprire che il delitto poteva essere collegato all’attività criminale dei due fratelli campani e a un gruppo di albanesi che avrebbe a capo, appunto, un noto albanese. E a questo punto, dopo una serie di accertamenti tecnici, i militari avrebbero scoperto che i personaggi stranieri nel mirino degli inquirenti per gli altri reati sarebbero inseriti, tra l’altro, nella tifoseria laziale. Ma non finisce qui. Al centro della maxi inchiesta della Direzione distrettuale antimafia della Capitale, lo spaccio di sostanze stupefacenti a Roma Nord, in particolare sulla «piazza» di Ponte Milvio. E indagando sul traffico di droga, ecco spuntare anche la gestione delle slot machine nei quartieri bene della città.

Insomma, sotto la lente d’ingrandimento dei militari della Capitale, una montagna di informazioni che si stanno incrociando giorno dopo giorno, tanto da convincere gli stessi investigatori che esisterebbe, dunque, un filo rosso che collega i vari settori della criminalità. A Roma Nord.

Nella stessa inchiesta, comunque, spuntano anche esponenti malavitosi stranieri, tra i quali anche colombiani, che avrebbero rapporti di «affari» proprio con gli albanesi che sarebbero inseriti tra gli ultrà della Lazio.

I colombiani, comunque, a differenza dei presunti traffici di droga che porterebbero avanti gli albanesi nelle zone vip della Capitale, spacciarebbero ingenti quatitativi di sostanze stupefacente, nella maggior parte dei casi cocaina, nella zona dell’Appia.

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