(A. Austini) – «Entro fine anno avremo uno sponsor» aveva anticipato fiduciosoPallotta. Non si riferiva certo alla lodevole iniziativa studiata con Telethon, il cui marchio comparirà sulle maglie romaniste domani a San Siro per sostenere la ricerca sulle malattie genetiche rare.
Dopo aver silurato Winterling, gli americani si aspettavano che la Dao, una società che lavora sugli sponsor giallorossi sin dall’era Sensi, chiudesse la trattativa con Turkish Airlines. La compagnia aerea ha presentato un’offerta alla Roma e un incontro a Istanbul di martedì scorso sembrava il preludio all’accordo. Sono volati in Turchia il direttore marketing di Trigoria Brambilla e gli uomini Dao Paloni e D’Alessi ma la distanza tra domanda e offerta è enorme: la Turkish propone 3.5 milioni all’anno fino al 2017 più alcuni bonus, mentre la Roma valuta lo spazio per il main sponsor almeno 8 milioni. La controproposta del club è stata 4 milioni per i restanti sei mesi di campionato, visto che gli americani sono convinti di trovare un grande marchio dall’anno prossimo, sfruttando la Nike e la vetrina, si spera, della Champions. Ma il rilancio turco non c’è stato e, Telethon a parte, una maglia che vale oro resta vuota.