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IL TEMPO Montella avvelenato

Vincenzo Montella

(E. Menghi) – Quanti intrecci in una sola sfida. Dalla panchina al campo, passando per la dirigenza, ci sono ex e colpi mancati a tessere la trama di Roma-Fiorentina.

Il primo scambio della storia è datato 1928: Rodolfo Volk firmava con i giallorossi dopo un anno in viola e uno alla Fiumana. Fu lui ad inaugurare la via che collega Firenze alla capitale. Batistuta la percorse per vincere uno scudetto a Roma, restando un idolo per i toscani: lui faceva la mitraglia, Montella l’aeroplanino (ha segnato 83 gol in 192 presenze). E l’Olimpico impazziva per loro. Oggi sarà difficile mettere da parte le emozioni per l’allenatore della Fiorentina, che per 10 anni ha vestito la maglia giallorossa. Trigoria è sempre stata la sua seconda casa e lì è rimasto anche dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, per insegnare calcio ai più giovani. Un tentativo con i «grandi» l’ha fatto, ma aveva il compito arduo di rimettere a posto le cose dopo le dimissioni di Ranieri. Fece il possibile, ma non bastò per farsi confermare la fiducia.

Da avversario, Montella non è mai riuscito a battere la Roma: 3 le sconfitte e 2 i pareggi, tra Catania e Fiorentina, con solo 5 gol realizzati e 9 subiti. Lui vuole provare a sfatare questo tabù, ma mette le mani avanti: «Sarà una partita difficile, ci affronteranno al 101% e dovremo esserne consapevoli. Sarà una partita importante, ma non decisiva. Garcia vuole 11 lupi? Quando ero a Roma di lupi ne avevamo anche di più. Li affronteremo con il fuoco, magari con gli accendini antivento tipo zippo». […]

Montella vorrebbe evitare anche un altro giocatore, che conosce bene: «Spero non giochi nemmeno Ljajic. Non so se si è pentito della scelta di cambiare, solo Adem può rispondere: sicuramente gioca in una grandissima squadra». Il serbo ha lasciato in estate Firenze e ne ha conservato un bel ricordo. Il suo stesso percorso è stato fatto da Lobont, che in viola ha giocato una stagione, così come Balzaretti.

Il percorso inverso l’hanno fatto invece Aquilani, cresciuto nelle giovanili della capitale dove è rimasto fino al 2009, Lupatelli, che dal 1999 al 2001 ha fatto il secondo portiere dei giallorossi, e Pizarro, il pupillo di Spalletti. Il regista cileno non è al meglio, è stato convocato da Montella, ma dovrebbe partire dalla panchina, lasciando a Borja Valero, Aquilani e Ambrosini le redini del centrocampo, mentre in difesa ci sarà Pasqual, che ha recuperato. Ma gli ex non sono solo in panchina e in campo: il ds viola Pradè ha cominciato a fare il dirigente proprio a Roma. E poi ci sono i colpi di mercato sfiorati, come Giuseppe Rossi, cercato dai dirigenti giallorossi prima che finisse a Firenze, Cuardado, praticamente preso dalla Roma l’estate scorsa, e persino Gomez (ancora out), che quando era allo Stoccarda era nel mirino dei giallorossi. Capello voleva Joaquin, la Fiorentina sogna(va) De Rossi: «Purtroppo – ha detto Montella – non ci sono mai veramente state possibilità di prenderlo». L’asse Roma-Firenze per lui è sbarrato.

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