(U. Trani) – Non conta la posizione in classifica del Catania, ultimo e senza aver fatto nemmeno un punto in trasferta. La Roma di fine 2013 lascia sul terreno dell’Olimpico l’impronta indelebile del gioco secondoGarcia. Anche con quattro attaccanti e con Pjanic, centrocampista offensivo, arretrato da regista, l’assetto rimane equilibrato e di conseguenza efficace. Non c’è solo il pressing alto a fare la differenza. Nella fase di non possesso palla i solisti si uniscono al coro. Movimenti di squadra, con le punte che si sacrificano nei rientri e permettono a De Sanctis di chiudere la gara senza incassare reti.
L’ultima volta il 25 novembre, partita casalinga contro il Cagliari. Il portiere giallorosso, dopo le 2 reti subite dal Lille contro il Psg, torna a essere anche Re d’Europa oltre che d’Italia. De Sanctis, unico del gruppo di Garcia a non aver perso nemmeno un minuto in queste favolose 17 giornate, gudida la difesa meno battuta del campionato con 7 gol. Contro ilCatania non fa nemmeno una parata, anche se nella circostanza la Romaè la più spavalda vista fin qui in stagione. Gli attaccanti fanno muro e lo stopper Benatia recita da bomber con la prima doppietta della sua carriera. Garcia ottiene proprio quello che vuole: il segreto della quaterna che vale il dodicesimo successo non sta nel numero delle punte, ma nel comportamento delle stesse. Per una vittoria del collettivo. Che si porta in dote dalla prima giornata del torneo l’equilibrio da big.