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LA CORRIDA Tifosi allo sbaraglio: Baldissoni e la chiusura delle curve

Mauro Baldissoni

Nuovo appuntamento con la rubrica firmata Gazzetta Giallorossa che prende il nome dal famosissimo programma condotto in passato da Corrado Mantoni: La Corrida, dilettanti allo sbaraglio. Questa volta dedichiamo la nostra attenzione alle dichiarazioni del Dg Mauro Baldissoni dopo la decisione di chiudere le curve della Roma (la Sud sia con il Catania che con il Genoa, mentre la Nord solo nella prima) a seguito dei presunti cori razzisti rivolti a Balotelli durante Milan-Roma.

“In tutti questi anni abbiamo dimostrato la nostra avversione alle discriminazioni razziali proponendo più volte alla Federcalcio e alla Lega iniziative per combattere la cultura del razzismo. Vogliamo capire cosa sia successo lunedì sera, le immagini che abbiamo testimoniano come non ci sia stato nessun coro razzista”.

Ovvio credere che i tifosi giallorossi non abbiano etichettato Mario Balotelli di nessun coro razzista, pensando al fatto che la Curva Sud racchiude tra le sue fila strati sociali, culturali e razziali di ogni tipo essendo con molta probabilità la più multiculturale d’Italia. Ancor più ovvio però, in questo senso, l’insulto al giocatore del Milan, ma non per il colore della sua pelle, bensì per il suo modo strafottente, maleducato e provocatorio di punzecchiare ogni volta i supporters romanisti.

La chiusura della Curva

“Un settore che non era presente: non era presente la Curva Sud a San Siro”.

Su questo aspetto ci sentiamo di sposare al 100% il ragionamento del Direttore Generale che mette in evidenza un’ipocrisia permanente nel calcio italiano, dove le punizioni al solito rischiano di essere più una forma che una sostanza. Con l’inserimento del biglietto nominale, della tessera del tifoso e della video-sorveglianza è inammissibile che la sanzione non sia individuale nei confronti di chi ha commesso l’infrazione ma cumulativa verso un intero settore, peraltro nemmeno presente nella sua interezza. Non è possibile distinguere tra tifosi di curva e tifosi di tribuna, senza avere nemmeno la percezione esatta della provenienza degli stessi a San Siro, anche perchè si rischia di commettere veramente un reato di razzismo ai danni degli Ultras.

“Siamo molto orgogliosi del nostro settore famiglie, servono iniziative strutturali, non iniziative estemporanee legate a situazioni di emergenza come accaduto allo Juventus Stadium”.

Qui il discorso non fila. Fermo restando che può essere giusto avere un piano preciso per la creazione di un modo di vivere lo stadio in maniera diversa (purtroppo sempre più lontane le care e vecchie usanze), non si capisce perchè non si possa ospitare gratuitamente nella Curva Sud i bambini romani, premiati così con un bel regalo di Natale. Al di là di quanto fatto dalla Juventus è comunque un vantaggio anche sportivo per la squadra avere una presenza, benchè diversa, piuttosto che un settore completamente vuoto e desolato (vedi Roma-Verona ad inizio stagione).

A cura di Papi&Piccinini

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