(A.Sorrentino) Giudizio sospeso, curve riaperte, e intanto si prepari un bel funerale per la norma sulla discriminazione territoriale che ormai ha aumentato il caos, anziché ridurlo.
La Corte federale non entra neppure nel merito dei ricorsi di Inter e Roma sulla chiu- sura delle curve dopo i cori dei loro tifosi nelle trasferte di Napoli e Milano e sospende il giudizio, rinviandolo con una «ordinanza interlocutoria», in attesa di «sup-plementari accertamenti istruttori». Quindi curve piene in In- ter-Milan e in Roma-Catania, poi si vedrà. E’ stata una lunga came- ra di consiglio ma si è svolta in un clima che tutti definiscono sere- no, e pare che i legali di Inter e Roma abbiano unito le forze nell’affrontare l’udienza perché analoghe erano le squalifiche e le posizioni dei due club.
La sospensione, in attesa degli opportuni supplementi di indagine, ha la stessa motivazione per Inter e Roma, ed è quella che in futuro può far crollare la norma: non è chiaro, anzi è molto dubbio, che gli autori dei cori di discriminazione territoriale (a Napoli) o razzisti (a Milano) siano frequentatori abituali delle curve di Inter e Roma, e a tal proposito i due club avevano offerto prove del contrario, visto che la maggioranza degli ultrà presenti nelle trasferte in questione non fa parte della curva quando Inter e Roma giocano in casa. Per quanto riguarda i tifosi interisti c’è un’ulteriore motivazione, ed è quella della “percepibilità” dei loro cori offensivi nei confronti dei napoletani in tutti i settori dello stadio: gli ispettori federali erano sotto la curva e li avevano sentiti benissimo, come i settori adiacenti, ma nelle tribune e nella curva opposta forse no.
Da qui la sospensione. Esultano i due club e i rispettivi dg, Fassone per l’Inter e Baldissoni per la Roma, osservano non a caso la stessa cosa: «E’ una norma che suscita perplessità, è illogica». Ora comunque l’Inter ha già un paio di provvedimenti di squalifica del- la curva sub judice: non è detto che in futuro presenterà ancora ricorso, se i suoi turbolenti tifosi dovessero di nuovo gorgheggia- re insulti o ululati, e attenzione che domani c’è il derby. A tal proposito, ieri Erick Thohir è piombato alla Pinetina e vi ha trascorso l’intero pome- riggio. Un discorso alla squadra, per dare la carica in vista della partita contro il Milan, e un lunga conversazione con Walter Mazzarri: il futuro immediato, col mercato di gennaio, è stato uno degli argomenti, ma il presidente nerazzurro ha voluto anche sapere dal tecnico i motivi della recente flessione di rendimento (tre pareggi e una sconfitta nelle ultime quattro gare). Da sottolineare che Thohir giovedì sera ha partecipato alla cena del settore giovanile, perché quello dei ragazzi da seguire e da inserire in prima squadra è un suo pallino, anche se non è chiaro come l’ambiente reagirà a queste idee così rivoluzionarie e balzane (per come sono andate le cose all’Inter negli ultimi anni, verranno recepite con molta difficoltà). In- tanto domani il derby lo giocherà per la quarantasettesima volta in carriera, e da titolare, Javier Zanetti, 40 anni compiuti ad agosto. I giovani aspettino, e cuociano.