(F. Balzani) – Rimpianti, vendette, ritorni e duelli. Più che una partita di calcio lunedì sera a San Siro andrà in scena un poema teatrale.Tanti sono gli incroci pericolosi tra Milan e Roma a partire dalla sfida tra i due allenatori. Allegri, infatti, in estate fu a un centimetro dalla panchina giallorossa tanto che furono concordate alcune mosse di mercato. Poi il dietrofront improvviso. L’addio di Baldini e l’incontro con Berlusconi convinsero il tecnico a restare a Milano. Uno sgarbo che a Trigoria oggi benedicono.
Il no di Allegri, spalancò infatti le porte a Garcia e, a vedere i 19 punti che dividono le due squadre, c’è da scommetterci che ora i rimpianti li ha proprio Max sempre più in bilico al Milan.
Solidissima, invece, la posizione di Rudi che lunedì potrà contare su Totti dal 1’ («Purtroppo rientra proprio con noi», ha detto ieri Montolivo). Il capitano ricomincia da San Siro, stadio amico (14 reti di cui 10 ai rossoneri) dove ha segnato all’Inter l’ultimo gol prima dell’infortunio.
Totti si troverà contro il nemico Balotelli. Impossibile non pensare al calcione del numero 10 a Super Mario nella finale di coppa Italia Roma-Inter di 3 anni fa. «Ho sbagliato, ma vi domandate perché nessuno dell’Inter ha preso le sue difese?», chiese il capitano dopo il fattaccio. Rivedendo le immagini a dire il vero ci fu un interista che dopo il rosso diede furtivamente il cinque a Totti. Si trattava di Maicon che lunedì tornerà per la prima volta a San Siro (saltò l’Inter per infortunio) e respirerà aria di derby. E poi ci sono i rimpianti di Galliani che si chiamano Ljajic e (soprattutto) Strootman: due che erano dichiaratamente nel mirino del Milan.