(F. Balzani) – «Taddei non si tocca». Lo ha detto Spalletti in toscano, lo ha ribadito Ranieri in un (forzato) romanesco, lo hanno confermato un po’ a sorpresa prima lo spagnolo Luis Enrique poi il boemo Zeman fino al francese Garcia quest’estate, quando il Livorno è venuto a bussare alla porta della Roma convinto che i giallorossi volessero privarsi di un calciatore di 33 anni in scadenza di contratto. La sostanza nel corso di queste 9 stagioni non cambia e Rodrigo domenica col Catania è pronto a vivere la sua terza rinascita da quando è nella capitale. Le assenze di Strootman e De Rossi a centrocampo spalancano, infatti, le porte per la prima presenza da titolare (la sesta complessiva) del brasiliano in questa stagione.
Garcia, infatti, non intende cambiare modulo e in questi 4 mesi romani non ha mai schierato un giocatore fuori ruolo rispettando così le gerarchie e tenendo unito lo spogliatoio. Lo ha fatto con Dodò, con Burdisso e con Bradley. Lo farà probabilmente anche per Taddei (212 presenze) è in procinto di superare Cordova e avvicinare un mito come Amadei (216) nella top 20 dei giocatori con più presenze nella Roma. Nove anni in cui Rodrigo ha compreso cosa vuol dire essere romanisti. «È da tanto che sono qui e quando la Roma va bene succede sempre qualcosa di strano », ha detto mercoledì riferendosi alla squalifica delle Curve e ricordando gli scudetti sfumati nel 2007 e nel 2009. Una fedeltà che potrebbe valergli un rinnovo (annuale) a cifre dimezzate. «Mi metto sempre a disposizione e quando cambio ruolo chiedo ai più esperti i movimenti giusti». Taddei appartiene a quella schiera di giocatori che un allenatore vorrebbe sempre. In primis per la duttilità, o come la chiama lui «versatilità ». Rodrigo ha giocato, infatti, da attaccante con Spalletti, da centrocampista con Ranieri e da terzino con Luis Enrique. Senza mai batter ciglio, felice solo per il fatto di avere il pallone tra i piedi. Occhio però, perché Taddei non è solo un gregario tutto polmoni e sudore. Per capirlo basta osservarlo a fine allenamento quando sfida i compagni nella gara di palleggi o nei calci da fermo. Totti a parte in pochi riescono a batterlo. Da un brasiliano all’altro: Maicon non si è allenato a causa di un affaticamento e vista la diffida con la Juve alle porte Garcia potrebbe concedergli un supplemento di vacanza schierando Torosidis. Stesso discorso in attacco dove Ljajic potrebbe sostituire di nuovo Florenzi al fianco di Totti e Gervinho. A proposito di vacanze, Garcia ha concesso solo 6 giorni (dal 23 al 29) in cui i giocatori dovranno svolgere esercizi personalizzati e seguire una dieta specifica per farsi trovare pronti alla sfida che vale una stagione.