Walter Campanile, presidente di MyRoma, organizzazione volta allo sviluppo di una responsabile e democratica rappresentanza dei sostenitori all’interno del club, ha parlato dell’associazione e del suo rapporto con la società giallorossa. Ecco le sue dichiarazioni:
“E’ stato un anno di transizione, siamo nati da solo tre ma la struttura è consolidata. Purtroppo è stato un anno poco collaborativo con la società, rispetto a due anni fa quando sono state proposte molte cose il bilancio non è ottimo. Dal punto di vista calcistico le cose stanno andando ottimamente. Siamo comunque sempre disponibili e crediamo che pensarla diversamente sia lecito ma il confronto è un dovere. Non capiamo perchè la società vada per la propria strada su certe tematiche. Essere tifosi della Roma non è come essere clienti di una compagnia telefonica, significa stare sempre e comunque vincino alla squadra. Avevamo proposto come i carnet di abbonamento senza tessera, il centro servizio per i tifosi… Due anni fa c’era un rapporto più collaborativo, con una progettualità a 360°. Ora con le direttive dall’america alcune cose vengono fatte anche all’insaputa di chi sta a Roma. A Maggio ci fu la bella trovata di cambiare lo stemma, noi sosteniamo la Roma incondizionatamente però la società deve ascoltare, è solo questo quello che chiediamo. Noi di My Roma abbiamo fatto ricorso al Tar per sbloccare le trasferte a Parma, come il dibattito con la lega per le partite serale. Mi dispiace che la società capisca solo parzialmente che noi facciamo battaglie per la Roma e che la scelta dello stemma è una scelta sbagliata, in quanto allontanerà la tradizione romanista e lo zoccolo duro dei tifosi. Noi in assembrea degli azionisti abbiamo fatto una proposta”.
Fonte: rete sport