Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco contro i rossoblù, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.
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Benatia attaccante aggiunto. Quarto gol in campionato e doppietta servita per il più bel regalo di Natale che il centrale difensivo marocchino potesse concedersi e concedere a tutti i tifosi romanisti. Una rete per tempo per l’ex Udinese grazie a due perentori colpi di testa ad aprire e chiudere la sfida dell’Olimpico: la prima sugli sviluppi di un calcio d’angolo complice la torre di un Mattia Destro sempre più in versione Bobo Vieri (gol e assist), la seconda con un tuffo da centravanti consumato a bucare imparabilmente l’estremo difensore ospite.
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Torna Totti, tornano i gol. Il capitano mancava in campo da titolare dal 18 ottobre Roma-Napoli 2-0 e con la sua assenza la statistica sui gol realizzati dal gruppo guidato da Garcia si era notevolmente abbassata inanellando anche il filotto di pareggi dopo il record storico messo a segno con 10 vittorie consecutive. Mezzora di gioco nella gara di San Siro contro il Milan e 90′ con il Catania coincidono con quattro reti da parte della Roma ed un’intelligenza tattica fuori dal comune con lanci goniometrici e corridoi precisi da altri non visibili. Antipasto perfetto per quello che vedremo nel match del 5 gennaio allo Juventus Stadium. Partita dell’anno.
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Complicità Florenzi-Garcia. Simpatico il siparietto messo in scena dal centrocampista giallorosso ed il tecnico francese al momento del gol del 4-0 siglato (finalmente) da Gervinho. Il nazionale cresciuto nelle giovanili romaniste allarga le braccia e sorride al momento della segnatura da parte dell’ex Arsenal arrivata con un tocco stranissimo del pallone su assist di Ljajic, mentre il tecnico ride e sorride a sua volta portando le mani sulle spalle del numero 24 abbracciando e incitando il suo ingresso in campo al posto di Pjanic. Il miglior risultato raggiunto da Rudi Garcia in questa sua prima esperienza italiana è stato quello di aver ridato spirito, compattezza ed identità ad una squadra svuotata dalle ultime due annate. Condottiero.
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Il palo di Gervinho. Incedibile l’errore dell’attaccante al 75′ di gioco della gara contro gli etnei: tiro di Francesco Totti a caccia del gol numero 10 dell’anno 2013 (si ferma a 9 la sua rincorsa), pronta risposta di Frison a deviare il pallone a lato e destro a colpo sicuro da parte dell’ivoriano a centrare il palo a porta sguarnita. Impossibile ripetersi.
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Il liscio di Taddei. Rodrigo subentra bene dalla panchina piazzandosi davanti alla difesa per amministrare il pallone e si concede anche qualche sortita offensiva, con tanto di giocata di tacco e tunnel annesso. Inguardabile però il liscio in area di rigore, leggermente defilato sulla sinistra, che poteva sporcare l’immacolata prestazione difensiva. Attenzione ai dettagli, questo fa la differenza.
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Le ripartenze innescate da Ljajic e Pjanic. I due talenti slavi, specie nel primo tempo, servono involontariamente dei palloni illuminanti agli avversari per partire in contropiede a campo aperto. Passaggi sbagliati a pochi metri (quello di Ljajic al 36′ è clamoroso) che contro una squadra più forte potevano costare cari. Con Leto e Castro può passare in cavalleria, con Tevez e Llorente sveglia. Missione Torino.
A cura di Papi&Piccinini