Accuse per l’arbitro casalingo, per un gol annullato, per un rigore negato e per un calendario folle. A Natale la Premier League non si ferma e sotto l’albero, alla consueta raffica di partite, abbina anche un pacchetto supplementare di polemiche. A movimentare la situazione provvede soprattutto Brendan Rodgers, manager del Liverpool, imbufalito dopo la sconfitta incassata per 2-1 ieri, nel Boxing Day, sul campo del Manchester City.
Il passo falso lascia i reds a 36 punti: a 3 lunghezze dall’Arsenal capolista, a 2 dal City e a 1 dal Chelsea. Rodgers ha usato l’aggettivo «orrenda» per definire la prestazione dell’arbitro e dei suoi collaboratori. «Non me la prendo mai con la terna arbitrale, ma stavolta sono stati orrendi», dice il manager, finito nel mirino della Football Association per le dichiarazioni al vetriolo. Rodgers contesta l’annullamento di un gol di Raheem Sterling e per un presunto penalty non concesso a Luis Suarez.
«Il guardalinee ha segnalato il fuorigioco di Raheem nel primo tempo, ma non era nemmeno in linea. Se vuoi lavorare a questo livello, devi interpretare queste situazioni nel modo corretto. Io chiedo ai miei giocatori di effettuare i tagli, loro lo fanno e vengono fermati in fuorigioco», afferma il tecnico. «Poi c’è stato un altro episodio nel secondo tempo: avrebbero dovuto fischiare una punizione a Suarez al limite dell’area e più tardi un rigore. Luis non ha potuto saltare perchè Lescott lo tratteneva per la maglia», prosegue Rodgers, che non si limita ad un’analisi tecnica.
L’arbitro Lee Mason, designato per il big match, è di Bolton: in pratica, vive a una ventina di km dall’Etihad Stadium, la casa del City. «Speriamo di non avere un arbitro della regione di Manchester per le prossime sfide Liverpool-Manchester», dice velenoso Rodgers. Probabilmente, il tecnico del Liverpool mastica amaro dopo aver sprecato la chance di conservare il primato in classifica con l’Arsenal.
I gunners, vittoriosi per 3-1 in casa del West Ham, sono leader solitari. Il primato non basta, però, per restituire completamente il buon umore ad Arsene Wenger. Il manager dei londinesi ancora non ha digerito le precedenti 4 partite senza ottenere i 3 punti tra campionato e Champions League: 2 sconfitte in trasferta (Manchester City e Napoli) e 2 pareggi in casa (Everton e Chelsea). A chi parla di calo della squadra, Wenger risponde piccato: «È stato un periodo difficile ma è dipeso soprattutto dal nostro calendario», dice facendo riferimento alle ultime 6 gare giocate in 23 giorni. «Penso che il nostro calendario sia stato assolutamente orrendo», aggiunge scegliendo, guarda un po’, lo stesso aggettivo usato da Rodgers.
Fonte: Adnkronos