(M.Monti) – Ennesimo episodio antisemita nel cuore della capitale. Non stupisce che, ancora una volta, il pretesto sia quello calcistico. Negli ultimi giorni, affissi su molti semafori e muri di Roma, sono comparsi alcuni adesivi che ritraggono Anna Frank con la maglia della Roma. L’ulteriore conferma di come i confini tra sport e razzismo si siano fatti sempre più labili, e pericolosi.
Sui muri, sui semafori e sulla segnaletica stradale di molte zone della capitale, alcuni adesivi che ritraggono la ragazzina ebrea, che morì in un campo di sterminio nazista, con la maglietta della Roma. La zona maggiormente colpita è quella di Rione Monti, una delle più centrali della capitale, dove gli adesivi campeggiano tutt’oggi, fortunatamente in numero più esiguo rispetto a quello riscontrabile ad inizio settimana. Lo sdegno si è poi trasformato nella pronta rimozione degli stessi: “Non riusciamo a capire il perché di questo tipo di azioni – hanno dichiarato alcuni commercianti di via Leonina-. Il rione viene riempito quasi quotidianamente di scritte e adesivi, ma mai si era arrivato a tanto. Passanti e turisti restavano impietriti davanti i segnali stradali: le persone sono rimaste impressionate da quel tipo di immagine”. Pronta anche la reazione da parte della Comunità ebraica.
UN PASSATO FATTO DI “STELLE” E DI INSULTI – Era lo scorso 26 maggio, data della finale di Coppa Italia vinta dalla Lazio sui giallorossi grazie alla rete di Lulic. Quelli che credevano potesse essere l’occasione affinché lo sfottò si limitasse alla supremazia di campo, hanno dovuto fare i conti con messaggi ad alto contenuto offensivo e razzista. Striscioni in curva (“La storia è sempre quella, sul petto vuoi la stella”), accompagnati da scritte sui muri dei quartieri popolari della città: “Romanista ebreo”, “Ecco la tua stella”. La reazione era avvenuta ad un mese di distanza, in occasione della ricorrenza dell’86esimo compleanno della società giallorossa quando alcuni tifosi della Roma avevano lasciato sui muri di Testaccio scritte come “Anna Frank tifa Lazio” e “Laziale sionista”. Molti, purtroppo, i precedenti: 29 aprile 2001, durante il derby Roma-Lazio venne esposto uno striscione indirizzato ai tifosi giallorossi con su scritto “Squadra di negri, curva di ebrei”. Il 29 gennaio 2006, in occasione della gara tra Roma e Livorno, nella settimana di commemorazione della tragedia della Shoah, dalla Curva Sud venne issato uno striscione che provocò le reazioni dell’allora presidente Franco Sensi e delle istituzioni tutte: “Lazio-Livorno: stessa iniziale, stesso forno”. Poi i cori del derby del 16 ottobre 2011, anniversario della deportazione di oltre mille ebrei romani, quando, dalla Curva biancoceleste, si udì inveire contro gli avversari romanisti gli slogan “Giallorosso ebreo” e “As Roma Juden Club”. Ancora. Derby del 29 Novembre 1998, dalla Curva nord, un altro striscione: “Auschwitz la vostra patria, i forni le vostre case”. Una lista infinita di offese ad un passato su cui dovrebbe vigere l’imperativo del rispetto e del continuo ricordo, a cui si va ad aggiungere il nuovo episodio a cui hanno assistito sgomenti i cittadini romani.