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CORRIERE DELLA SERA Garcia: «La Juve è programmata per il titolo. Noi no, ma in campo saremo attori protagonisti»

Garcia

(L. Valdiserri) – Rudi parte prima: «Se c’è pressione, è meravigliosa. Se fossimo sesti o ottavi, sicuramente, non ci sarebbe. Facciamo questo mestiere per giocare partite così, prima contro seconda. Firmerei per giocare ogni settimana gare di questo livello». Rudi parte seconda: «Gli aiutini? Sarà una partita tra due grandi squadre, con il miglior arbitro d’Italia e in uno stadio pieno. L’unica cosa che mi sento di dire sull’argomento è: vinca il migliore. Anche se potrebbe non essere il migliore a fine stagione». I boomakers dicono che la Roma rischia di perdere stasera la sua prima partita in campionato e Garcia può veder fuggire Conte a +8. Però il tecnico francese una partita l’ha già vinta: la Roma è l’unica avversaria credibile della Juve e lui, con il suo lavoro ma anche con le sue dichiarazioni, ha portato aria fresca nel calcio italiano. La Juve è davanti, ma non è un modello.

L’obiettivo della Roma è proporre un calcio «europeo», che rispetti ma non tema l’avversario. Nemmeno il più forte: «La Juve parte sempre forte contro le grandi squadre e le mette in difficoltà? Vero, ma dobbiamo anche vedere le partite di Champions, se parliamo di grandi squadre. La Roma deve essere concentrata per 90’, non solo all’inizio. Non deve cambiare nulla né se prendiamo un gol, né se andiamo in vantaggio. Sappiamo che sono una grande squadra, che hanno attaccanti che segnano e centrocampisti che si inseriscono, che hanno un giocatore di livello mondiale come Pirlo. Ma è una gara 11 contro 11 e, sicuramente, ce la giocheremo. Similitudini? Non giochiamo con lo stesso modulo. Appena sono arrivato in Italia mi ha colpito molto che il 40% delle squadre giochi con la difesa a 3, che spesso diventa a 5. Forse lo fanno perché la Juve ha vinto con questo modulo, ma non noi. Andiamo a Torino per essere gli attori protagonisti». Fatte difesa e centrocampo, i dubbi sono per il tridente d’attacco. L’unico sicuro è Gervinho. Lo sarebbe anche Totti, per il valore assoluto, ma sia lui che Destro vengono da lunghi infortuni e Garcia deve decidere se utilizzarli tutti e due per un reparto «pesante ». La decisione, come sempre, sarà ufficializzata un’ora e mezza prima dell’inizio. Florenzi e Ljajic sembrano indietro, ma nessuna sorpresa è esclusa perché serviranno 14 giocatori per essere davvero competitivi: «Tutti, a parte i romanisti, pensano che abbiamo giá perso. Quindi abbiamo tutto da guadagnare e nulla da perdere. La Juve è programmata per vincere lo scudetto, noi no». Chissà se la Roma che verrà potrà partire dalla pole position grazie ai soldi di Pallotta e di Chen Feng, il magnate cinese che avrebbe raggiunto in queste ore l’accordo definitivo per l’acquisizione della quota di Unicredit: a Feng il 25% e alla banca un’ultima quota del 5%. Tutta da verificare la convivenza tra il gruppo di Boston e il dragone cinese, che sarebbe intenzionato ad aumentare in breve la sua quota. Un piano che non è lo stesso di Pallotta, che sarà a Roma a metà gennaio per dare un’accelerata al progetto stadio. Ma questo è futuro, il presente è Juve-Roma.

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