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CORRIERE DELLA SERA Gervinho superstar: “Grande momento, tutto può succedere”

Esultanza

(G. Piacentini) È una cooperativa del gol, la Roma. Non solo perché sui quarantacinque gol realizzati dalla formazione giallorossa c’è la firma di 13 calciatori diversi, ma soprattutto perché con le reti di ieri di Totti, Gervinho e Ljajic sono ben 6 i bomber della squadra, con 5 gol all’attivo: i tre marcatori contro il Verona, infatti, hanno raggiunto Florenzi, Benatia e Strootman. Al Bentegodi il protagonista di giornata è stato Gervinho, che dopo il gol alla Juventus in Coppa Italia sta vivendo un momento di grazia. «Quando ho accettato la Roma – le sue parole – sapevo che avrei avuto responsabilità con Garcia. Si pensa che per me sia più facile perché lo conosco ma non è vero, so che devo lavorare duramente per giocare».

La vittoria di Verona è un segnale importante per la Juventus, ma anche per chi insegue. «Il campionato è ancora aperto, assolutamente. Stiamo vivendo un grande momento, siamo a 6 punti dalla Juventus e 6 sopra il Napoli. Siamo in gioco ma non dobbiamo fare calcoli, solo vincere il più possibile. I compagni parlano bene di me? Sono contento, ma siamo tutti importanti, senza di loro io non potrei fare quello che faccio».

Tra i tifosi dell’ivoriano c’è Francesco Totti. «Gervinho può fare qualsiasi cosa in qualsiasi momento, è bello averlo in squadra». Il capitano ieri è partito inizialmente dalla panchina, circostanza che non gli ha impedito di mettere il suo sigillo sulla vittoria, con il gol numero 232 in Serie A.«Partire in panchina ogni tanto va bene, l’importante è farsi trovare pronto. Il mister è bravissimo a gestire le nostre energie, se poi segno ogni volta che entro sono disposto ad andarci tutte le domeniche. A Verona volevamo assolutamente vincere per dare un segnale al campionato dopo il passo falso della Juventus».

È d’accordo anche Miralem Pjanic, rimasto fuori perché il dolore al ginocchio non è ancora sparito. «Spero di risolvere in fretta. Abbiamo fatto una bella impresa, su un campo difficile. Forse non è stata la migliore Roma ma contavano i tre punti. Puntiamo in alto, la squadra ci crede e gioca bene. Finire più indietro del secondo posto sarebbe deludente. Il rigore? L’arbitro ha fischiato e bisogna accettarlo, come abbiamo fatto noi per quelli non concessi a inizio stagione. Su di me ce n’era uno a Torino…».

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