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CORRIERE DELLA SERA «Muro» e goleador. In Europa nessuno è forte come Benatia

Benatia

(G. Piacentini) – Segna come un attaccante e difende come un muro. Tra i (tanti) acquisti azzeccati dalla Roma, ce n’è uno che si sta dimostrando più azzeccato degli altri: Mehdi Benatia. Nemmeno Walter Sabatini, prendendolo a caro prezzo (10 milioni più le comproprietà di Verre e Nico Lopez) dall’Udinese, immaginava di portare a Roma due giocatori al prezzo di uno. Perché se aver contribuito a fare della difesa giallorossa, con 10 gol al passivo, la migliore in Italia, è un merito che Benatia deve condividere con i compagni, ma quello di essere con cinque gol il difensore più prolifico nei maggiori campionati europei insieme a Seamus Coleman dell’Everton e Nagatomo dell’Inter, è un merito tutto suo.

In Spagna si è fermato a 4 Mikel San José dell’Atletico Bilbao, in Germania sono arrivati a 3 Ricardo Rodriguez (Wolfsburg), Oscar Wendt (Borussia Monchengladbach), Per Nilsson (Norimberga) e Marco Russ (Eintracht Francoforte). Stesso bottino in Francia per Loic Perrin (Saint-Etienne), Papy Djilobodji (Nantes) e Pape Souarè (Lilla) così come Cohene (Vitoria Setubal) e Garay (Benfica) in Portogallo. Di giocatori come lui, insomma, in giro per l’Europa ce ne sono pochi e se domenica scorsa l’allenatore del Manchester United, David Moyes, era in tribuna al Sant’Elia per osservare Astori e non all’Olimpico a vedere lui, è perché la Roma ha bloccato sul nascere qualsiasi tipo di negoziazione intorno al suo nome. Il «tappetaro», come lo chiama Francesco Totti, è destinato ad essere uno dei punti fermi della squadra. Già lo è nello spogliatoio, e Garcia lo ha eletto capitano dopo Totti e De Rossi. Ora è anche il capocannoniere insieme a Florenzi e ha eguagliato un altro difensor ebomber della recente storia giallorossa: Christian Panucci, che nel 2006-07 e 2007-08 si fermò a 5 reti.

Sampdoria, Bologna, Catania, a cui ha segnato una doppietta, le sue vittime oltre al Genoa e l’abitudine di esultare facendo la mitraglia, come Gabriel Omar Batistuta nell’anno del terzo scudetto. Un chiodo fisso della dirigenza, che pensa al presente e pianifica il futuro. In quest’ottica vanno visti l’acquisto già concluso di Leandro Paredes e quello prossimo dal Barcellona di Antonio Sanabria, talento paraguaiano classe ’96 che ieri era a Roma con la famiglia per risolvere le difficoltà relative al suo tesseramento

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