(G.Piacentini) – Due vittorie, cinque pareggi e una sconfitta nelle ultime otto partite. Se non ci fossero stati i dieci successi consecutivi in avvio di campionato, il cammino recente della formazione giallorossa dovrebbe considerarsi insoddisfacente. Invece la squadra di Rudi Garcia si trova ancora al secondo posto in classifica, anche se mantiene solo due punti di vantaggio sul Napoli, terzo, e cinque sulla Fiorentina, quarta. Una distanza che si è ridotta sensibilmente nelle ultime giornate.
Se la Roma non vuole rischiare di essere risucchiata dalle sue inseguitrici dovrà essere protagonista di una netta inversione di tendenza. In soccorso dei giallorossi, come in avvio di stagione, arriva un calendario sulla carta favorevole. La squadra di Garcia, ultimamente, ha accusato più di un passaggio a vuoto in trasferta, dove la vittoria non arriva dal 27 ottobre (1-0 a Udine, con gol di Bradley, poi tre pareggi e una sconfitta).
Sei delle prossime sette gare, però, saranno giocate tra le mura amiche dello stadio Olimpico: due volte a fare visita ai giallorossi sarà la Sampdoria – la prima giovedì in Coppa Italia, la seconda il 16 febbraio in campionato – poi toccherà a Genoa, Livorno nella prima gara del girone di ritorno, Parma e Lazio, nel derby che la Roma disputerà «in trasferta». Unica gara da giocare fuori casa, quella del 26 gennaio a Verona, contro l’Hellas. Se poi la Roma, giovedì sera, riuscisse a superare la Sampdoria negli ottavi di finale di Coppa Italia, la striscia di gare casalinghe si allungherebbe a sette nelle prossime otto: in quel caso i giallorossi giocherebbero i quarti di finale, il 21 gennaio, in gara unica, contro la Juve.
Un’occasione per dimostrare che quello dello Juventus Stadium è stato solo un incidente di percorso. O, per lo meno, che tra le prime due della classe non ci sono tre gol né otto punti di differenza in classifica. Basta che non si ripetano i (mezzi) passi falsi compiuti contro Sassuolo e Cagliari: a questo punto della stagione sarebbe imperdonabile