(C. Zucchellli) – «Toloi? Mi intriga molto. Se non fosse extracomunitario avrei fatto dei passi importanti per lui. Farà parlare di sè».Parole di Walter Sabatini. Ieri? No. Il 4 luglio 2010. Era ancora al Palermo, l’attuale d.s. della Roma, alle prese con la cessione di Kjaer e la necessità di rimpiazzarlo. Aveva pensato, appunto, proprio a Rafael Toloi, che non aveva neanche vent’anni. Tre anni e mezzo dopo, Sabatini è riuscito nel suo intento: sistemato lo status da extracomunitario e ceduto Burdisso, il direttore sportivo, dopo aver fatto avere a Garcia dvd e una relazione completa sul giocatore, ha potuto finalmente tesserare il suo vecchio pallino. Che parte come terzo centrale ma, a 23 anni, vuole dare filo da torcere a Castan e Benatia. Se non in questa stagione, nella prossima.
AMBIZIOSO La grinta non gli manca, la speranza neanche, come certifica un tatuaggio che raffigura Gesù sulla sua spalla. «Mi sento un guerriero buono», ha detto qualche mese fa, quando gli facevano notare che i tifosi del San Paolo rivedevano su Youtube i suoi anticipi sugli avversari. Proprio questa caratteristica, unita a un’innata velocità, ha fatto breccia in Sabatini, che in questi quattro anni non lo ha mai perso di vista.
DUTTILE Destro naturale, 185 cm per 75 kg, è un difensore dai piedi buoni che ama giocare il pallone e può essere utilizzato anche come mediano davanti alla difesa. Cresciuto nel Goias Esporte, ha messo insieme 88 presenze prima di approdare al San Paolo, dove ha giocato 41 partite realizzando un gol. Cercato nei mesi scorsi dal Napoli e qualche settimana fa anche dal Milan, sbarcherà stamattina a Fiumicino e andrà subito al Campus di Tor Vergata per le visite mediche.
SOGNO VERDEORO Legatissimo alla famiglia, una compagna (Flavia) che lo seguirà in Italia, ha un sogno già messo in valigia: essere convocato con il Brasile. La concorrenza nel suo ruolo è spietata — Castan lo sa bene — ma sognare, per Toloi, è d’obbligo. Soprattutto perché a livello giovanile non si è fatto mancare niente: Mondiale Under 20 (argento nel 2009) e Torneo Sudamericano, sempre dello stesso anno, concluso con la medaglia d’oro.
DESTINO Molto credente, il giorno della presentazione al San Paolo ha detto: «Credo che nella vita tutto quello che ci debba accadere sia già scritto. Era scritto che io venissi qui, prima o poi. Perché tutto succede, basta avere tempo e pazienza». Chissà se ce l’avrà anche a Roma, considerando le prestazioni di Benatia e Castan. Chi lo conosce bene giura di sì, intanto già si è avverato quello che aveva scritto a ridosso di Capodanno: «Mi devo rilassare perché voglio che il 2014 sia speciale». Le premesse, finora, ci sono tutte.