(C.Zucchelli) La Juventus è la squadra per cui tifava da bambino, ma è anche quella che ha rifiutato due estati fa perché non gli forniva abbastanza garanzie. Non l’ha mai battuta in carriera, Mattia Destro, che per dire no ai bianconeri ha fatto prevalere la sua volontà su quella di amici, famiglia e procuratori, che gli consigliavano di andare a Torino alle dipendenze di Conte. Ha scelto la Roma invece, convinto da Zeman e dai dirigenti, e anche dalla prospettiva di giocare titolare vista l’imminente cessione di Osvaldo. Il quale poi è rimasto e come sono andate le cose è storia nota: Destro prima riserva poi, quando inizia a prendere confidenza con la squadra e con i gol, infortunato al ginocchio. Il calvario è finito il mese scorso, le reti sono arrivate (3, in altrettante apparizioni), adesso al nuovo anno Mattia chiede salute e continuità.
NIENTE RIPOSO Per questo il 27 era già a Trigoria ad allenarsi (e Garcia è molto attento a questi particolari), convinto di giocarsi le sue carte per partire dal primo minuto anche domani a Torino. Ha giocato dall’inizio contro il Milan e contro il Catania, sono arrivati 4 punti e 2 gol: Destro sente che sta recuperando il ritmo-partita (grazie anche a un lavoro specifico e supplementare che sta facendo con il preparatore Chinnici, che si dedica spesso a lui e Maicon) ed è pronto a sfidare per una maglia da titolare Ljajic e il suo amico Florenzi.
COMPAGNI Dividono la stessa stanza in ritiro, si frequentano con le rispettive fidanzate, hanno trascorso insieme Capodanno e domani si giocano un posto accanto a Totti e Gervinho: se fino a un paio di giorni fa l’ex capitano della Primavera sembrava favorito, adesso Destro ha recuperato posizioni. E non solo perché Florenzi è alle prese con un fastidioso mal di schiena e Ljajic è uno che a partita in corso incide di più: l’ex Siena conta di partire dall’inizio per scelta precisa di Garcia, che chiederà alle punte un enorme lavoro in copertura, ma sembra pronto a sfidare la Juventus mettendo in campo il tridente pesante.
GRANDI EX D’altronde, alla Roma spesso per fare risultato a Torino sono serviti i gol dei suoi bomber. Se Totti per segnare in casa della Juventus ha dovuto aspettare fino al 2010, sono andati in rete Pruzzo, Batistuta, Montella, tutti e tre campioni d’Italia, tutti e tre attaccanti di razza che garantivano alla Roma quei gol necessari a sfidare la grande rivale tra gli ‘80 e il Duemila. A Destro, nato proprio a cavallo tra queste due epoche, la Roma chiede la stessa cosa.