(A. Sacchi) – È stata una giornata importante per i giovani italiani: Berardi sbriciola un Milan pasticcione e disattento, Florenzi trascina la Roma con un gol da antologiae finalmente Insigne esce da una pericolosa involuzione. Non scordiamoci poi dello sfortunato Rossi capocannoniere, come di Immobile che ha segnato gli stessi gol del grande Higuain (9) oltre ai vari Gabbiadini, Donati che per giocare ha dovuto emigrare al Bayer Leverkusen così come Caldirola nel Werder Brema o Verratti al Psg o Borini in Inghilterra e del giovane Cristante.
Nell’ultimo anno le nazionali italiane hanno partecipato ai quattro campionati d’Europa: Nazionale A, la 21, la 19 e la 17, arrivando in finale (la Nazionale A, la 21 e la 17) mentre i club italiani imbottiti di stranieri faticano nelle varie coppe internazionali. Addirittura ci sono squadre composte da soli stranieri, visti i risultati questo eccesso di esterofilia è inspiegabile tecnicamente. Pur con investimenti inferiori alle nazioni europee maggiori, il ricambio generazionale è buono e riusciamo ad essere competitivi sfruttando idee di gioco che aiutano questi ragazzi a crescere pur in un ambiente non proprio positivo per loro (in generale calcio prevalentemente difensivo e quindi poco idoneo per i giovani). Nell’ultima domenica Berardi ha compiuto un’impresa storica trascinando il Sassuolo (una delle poche squadre con solo tre stranieri) a battere un Milan frastornato dal gioco avversario e travolto dalle quattro reti di questo straordinario campioncino. Conosco bene Domenico e sono un suo estimatore datato, anche se con la nazionale ha avuto un comportamento sbagliato.
Abbandonò i compagni, l’allenatore, la nazionale under 19 il giorno delle qualificazioni per gli Europei senza nessun preavviso e lasciando soli i propri amici e quelli che lo stimavano. La Figc non poteva chiudere un occhio per rispetto delle regole e degli altri calciatori, però sappiamo che il ragazzo ha valori umani e professionali buoni e che il suo essere introverso e timido non lo ha aiutato in quel frangente. Berardi è un giocatore di grandissimo talento, un calciatore moderno che gioca con e per la squadra a tutto campo e tempo.
La vivacità, le intuizioni, il temperamento, la forza fisica, la resistenza unita ad una buona tecnica fanno parte del suo bagaglio. È un giocatore vero che conosce il gioco e lo interpreta in modo totale, si fa trovare nel posto giusto al momento giusto così come le sue soluzioni sono quasi sempre corrette. Pur con tante qualità ha grandi margini di miglioramento possedendo volontà e la giovane età, tutto questo fa sperare in un futuro ricco di soddisfazioni. È un giovane introverso ma con la testa sulle spalle, non credo che la popolarità gli farà perdere l’entusiasmo, la generosità e la voglia di migliorarsi. Dovrà perfezionare la tecnica, e i tempi di smarcamento, però mantenendo la freschezza creativa unitamente alle capacità fisiche ed agonistiche fuori dal comune può riuscirci. La passione, unita ad una intelligenza calcistica elevata, gli consentiranno di uscire dall’egoismo e dall’individualismo nonostante un ambiente nazionale che in questo non l’aiuta. Sarà quindi difficile distrarre questo ragazzo forte di carattere e di grande personalità. Nel calcio il made in Italy è pertanto ancora di moda nonostante un orgoglio Italia assai sbiadito per responsabilità di molti dirigenti. Buona fortuna Domenico così come a tutti i giovani calciatori italiani.