(M.Graziano) Sei punti non costituiscono un vantaggio totalmente rassicurante a 17 gare dalla fine. Giusto quindi che la Roma giallorossa rialzi la testa e tenga vivo il sogno scudetto. Ma di certo Totti e compagni non potranno contare, nei momenti chiave, su un eventuale «braccino» della banda Conte. Sono tanti i motivi per i quali il popolo juventino può stare ancora parecchio sereno. Il primo, freschissimo, è emerso proprio dall’1-1 di sabato sera, contro la miglior Lazio della stagione: bianconeri in dieci e sotto di un gol dopo 27’, quindi la reazione, un secondo tempo impressionante, il pareggio di Llorente e poi la feroce caccia al 2-1, anche a costo di rischiare la sconfitta. «In 10 grande carattere… e noi non molliamo un… jajajaja», ha twittato ieri Arturo Vidal. E in un certo senso, anche la sconfitta in Coppa Italia non è benzina pura per gli avversari: schierata la «Juve B» contro una Roma praticamente al completo, eppure tanto equilibrio, qualche recriminazione bianconera e gara decisa dall’unico vero tiro in porta dei giallorossi. Come dire: profondità della rosa di grandissima qualità, caratteristica che di solito fa la differenza in una maratona di 38 giornate.
IN NUMERI… Differenza ben tracciata finora da una marcia italiana ai limiti del trionfale: 21 partite, 18 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta. Non solo: 51 reti fatte, miglior attacco della serie A. E il +6 in classifica è di fatto un «+6,5», in virtù del 3-0 rifilato ai giallorossi nello scontro diretto di Torino. Ci sono poi altri numeri a rafforzare nell’immediato l’ottimismo Juve. In questa stagione, ad esempio, non è mai accaduto che i campioni d’Italia restassero senza vittorie per più di due gare ufficiali consecutive: a settembre, pareggi con Inter e Copenaghen, quindi tre vittorie consecutive con Verona, Chievo e Torino; il mese successivo, dopo i k.o. con Fiorentina e Real Madrid prese il via la serie di 12 successi consecutivi in campionato. Domenica a Torino arriva un’Inter per nulla irresistibile, a seguire Verona in trasferta e Chievo in casa: calendario abbordabile. In generale, la serie peggiore di Conte è di 4 gare senza vittorie e risale al 2011-2012: pareggi con Milan (1-1 a San Siro), Chievo (1-1 in casa), Bologna (1-1 fuori) e Genoa (0-0 a Marassi).