(M. Cecchini) – Nel mondo degli affari, una delle prime regole che insegnano è impermeabile a qualsiasi romanticismo: non esistono amici o nemici, soltanto alleati o avversari (e a tempo).Ecco, proprio nei giorni in cui lo Juve-Roma all’orizzonte ci inonda di vecchie sfide e relativi ricordi che tracimavano ferocemente al di là del terreno di gioco, il calcio del Terzo Millennio racconta altro. Intendiamoci, senz’altro sarà meglio così. Ciò non toglie che parte di una romanità giallorossa (senz’altro demodé) veda con sospetto la Santa Allenza nata con la Juve in Lega, condita poi dalla particolare simpatia tra James Pallotta e Andrea Agnelli scoccata nelle sale della «Gazzetta» a maggio e corroborata con un pranzo romano a fine ottobre.
TRA LEGA E PRANZI Se il presidente della Juve ha potuto mettere a disposizione la pluriennale esperienza della sua famiglia nel calcio, il numero uno della Roma ha avuto modo di esporre il patrimonio di idee che il business sportivo Usa sa partorire. Per entrambi in fondo, al di là del braccio di ferro scudetto, l’obiettivo più volte ribadito è solo uno: «Rilanciare il calcio italiano».
STADIO & CINA Che non sia più un mondo adatto alle ideologie, d’altronde, lo si capisce in ambiti assai più nobili. In Campidoglio, ad esempio, sussurrano già come Ignazio Marino, per accarezzare il pelo del lupo giallorosso, sia pronto ad abbandonare le storiche posizione ambientaliste dando via libera alle voglie dei costruttori. «Spero di avere presto incontri con Pallotta – ha detto il sindaco a Radio Radio -. Lui e il suo staff torneranno con dei piani molto dettagliati entro febbraio per avviare questa straordinaria opera. Straordinaria perché porterà circa un miliardo in investimenti e sarà un’opportunità, anche lavorativa, non solo per i tifosi ma per tutti i cittadini». E per il prossimo incontro sarà in Italia anche Pallotta, magari approfittando anche della coincidenza col derby del 9 febbraio. Ma in quei giorni è probabile che la carne al fuoco sarà parecchia, perché da Trigoria sussurrano come le trattative tra UniCredit e il magnate cinese Chen Feng sotto traccia continuino, e questo potrebbe essere un mese decisivo su tale fronte.
INCROCI Insomma, Roma e Juve hanno entrambe tanta voglia di modernità e, tutto sommato, poco desiderio di farsi la guerra fuori dal terreno di gioco. Basti pensare che Buffon sarebbe potuto passare alla Roma senza il no di Trigoria, Vucinic ha fatto il percorso opposto, così come Vidal e Pogba, racconta radiomercato, furono offerti ai giallorossi prima di approdare in bianconero. Storie di un passato prossimo che ha poco in comune con quello remoto che potete leggere qui accanto. Ma meglio non coltivare nostalgie. Se uno dei proprietari dei Boston Celtics ha comprato la Roma, chissà che un giorno – dopo aver acquisito la Chrysler – agli Agnelli non venga voglia di controllare i Detroit Pistons. Ma sarà meglio l’anello Nba o lo scudetto?