(A. Pugliese) – Uno appena lo metti in campo segna con una puntualità disarmante, l’altro sembrava non volerne sapere neanche questa volta di finire sul tabellino dei marcatori e quando ha visto gonfiarsi la rete, ha scaricato tutta la sua frustrazione tra sorrisi e improperi. Uno è Mattia Destro, al quarto gol in sei partite, l’altro Adem Ljajic, tornato ad esultare dopo quasi 4 mesi di astinenza (l’ultima gioia il 29 settembre 2013, con il Bologna). Contro la Juventus, martedì sera, potrebbero tornare entrambi in panchina, ma eventualmente sempre pronti per mettere a disposizione gol, preziosi, di scorta.
GOL A RAFFICA «Io ho solo un obiettivo: segnare, segnare, segnare, ogni volta che Garcia mi darà la possibilità di giocare e mi metterà in campo — dice Mattia Destro a fine gara — Questo è il mio dovere, soprattutto ora che dopo 8 mesi ho finalmente ritrovato la fiducia in me stesso. Devo recuperare il tempo perso, non posso fermarmi ora. E potevo farne anche un altro di gol…». Magari se lo terrà proprio per martedì sera, dovesse partire dal via o entrare in corsa, per l’attesa rivincita con la Juve, dopo il pesante k.o. per 3-0 di Torino. «No, nessuna rivincita, anche se alla Coppa Italia ci teniamo molto — continua l’attaccante giallorosso — Sarà solo una bellissima partita, tra due ottime squadre. Noi stiamo continuando il nostro grande campionato, anche contro il Livorno abbiamo dimostrato tutto il nostro valore. Lo scudetto? Ci crediamo ancora, il campionato è ancora lungo, è presto per dire che sia già chiuso». Non è presto, invece, per parlare di Nazionale, l’altro obiettivo: «Il sogno è ovviamente il Mondiale, ci penso e ce la metterò tutta per convincere Prandelli a portarmi in Brasile. Ma per riuscirci so che devo fare bene prima di tutto con la Roma, da qui alla fine della stagione».
INCUBO FINITO Ljajic, invece, al Mondiale non ci sarà visto che la Serbia non si è qualificata (e ora che non c’è più Mihajlovic, potrà tornare tra i convocati). Un motivo in più per prendersi un po’ tutto prima, magari proprio dalla sfida con la Juventus. Ieri, però, intanto Adem è tornato a segnare, la fine di un incubo celebrata con parole eloquenti. «L’ho detto già: a volte il gol arriva, altre no — dice il talento serbo — Ora spero solo di riprendere la stessa strada dello scorso anno: mi alleno ogni giorno per migliorare, ma non sono ancora al top. Anche se io sono soprattutto uno che gioca per la squadra, mi piace attaccare ma anche aiutare i mei compagni. Senza i quali, tra l’altro, non avrei mai fatto quello che sono riuscito a fare». Ieri un gol, ma anche l’assist iniziale sul gol di Destro. «Ecco, spesso un assist mi rende più felice di un gol. Proprio come nel caso della rete di Mattia». Ora, però, nel mirino c’è la Juve. «Quella sconfitta l’abbiamo già dimenticata, a questa gara di Coppa ci teniamo molto. Vedremo poi martedì cosa succederà». Lui e Destro ci saranno? Forse, ma comunque vada sono lì, pronti a regalare gol di scorta. Preziosi, forse anche decisivi.