(M. Cecchini) – Geografie alternative. Le previsioni meteo danno una temperatura minima intorno allo zero, ma lo scorrere della stagione racconta come Verona e Rio de Janeiro, oggi, forse possano essere a un passo, di certo meno distanti di quanto non spieghino gli atlanti. Perché Verona-Roma, in fondo, è anche la sfida tra Luca Toni e Mattia Destro. A dividerli 14 anni (36 contro 22), ma a unirli il sogno di aggregarsi al gruppo di Cesare Prandelli e prendere parte a quello che si annuncia uno dei Mondiali più belli della storia.
Moria azzurra D’altronde, che il c.t. abbia bisogno di linfa per l’attacco non è un mistero. Balotelli continua ad avere lune storte nei giorni sbagliati, Rossi si è infortunato nel suo momento migliore, Osvaldo si fa notare più per le sue doti di pugile che di calciatore, El Shaarawy sembra perso nel tunnel della sfortuna, Giovinco invece nelle ultime rotazioni dell’attacco bianconero, Cerci non è una prima punta, mentre Cassano è da tempo fuori dai radar. Restano il sempreverde Gilardino e l’emergente Berardi, ma a questo punto i i numeri raccontano che anche Toni e Destro possono avere legittime speranze. Per entrambi, tra l’altro, un ritorno, visto che Luca è stato campione del Mondo nel 2006 e Mattia era in rampa di lancio nel giro di Prandelli prima dell’infortunio.
Gol e assist Proprio le cifre, infatti, raccontano come il centravanti del Verona, oggi al rientro, ha segnato 9 reti (una ogni 168 minuti) e fatto 6 assist. Non solo, con 116 tocchi nell’area avversaria, è l’attaccante del nostro campionato che ne ha realizzati di più dopo Palacio dell’Inter. Insomma, un giocatore di peso, che non passa mai inosservato nonostante un’età da senatore, basti pensare che, quando Destro nasceva, Luca giocava già nelle giovanili del Modena. Numeri diversi quelli di Mattia, rientrato in campo solo a dicembre. Finora il giallorosso ha segnato giù 4 reti, con una media «monstre» di uno ogni 72 minuti. Ese Toni centra la porta avversaria al 47%, Mattia lo fa al 77%, calpestando non solo le zolle centrali ma anche quelle laterali, visto che il gialloblù è più uomo d’area.
Staffetta Totti Non è un caso, perciò, che Rudi Garcia dica: «Mattia è pronto, ha il gol nel sangue. Turnover? Gli attaccanti sono i giocatori che danno di più in una partita, soprattutto sulle fasce. Bisogna avere tutti a disposizione per vincere partite come quelle di Verona, che sta facendo un grande campionato e davanti ha giocatori pericolosi come Toni e Iturbe, ma questo non cambia nulla: andiamo al Bentegodi per vincere». Vero, anche perché in trasferta alla Roma non riesce da ottobre. Sul tema scudetto però Garcia fa catenaccio, anche se ieri sera il pari della Juventus (accolto con grande soddisfazione nell’albergo della squadra) ha aumentato l’ottimismo. «Il destino non è nei nostri piedi, perché davanti abbiamo una squadra con tanti punti di vantaggio». Da nove, dopo l’1-1 dell’Olimpico, potrebbero diventare sei. A proposito di rotazioni, possibile che oggi Destro e Totti facciano staffetta in attacco, che in prospettiva è destinato a rafforzarsi ancora di più.
Iturbe & Marquinho Non è un mistero, infatti, che per luglio la Roma abbia già prenotato Iturbe, mentre dopo la partita potrebbe essere ufficializzato il prestito di Marquinho proprio al Verona. Intrecci di mercato che, soprattutto in riva all’Adige, fanno scuotere la testa per le dietrologie che l’accompagnano. D’altronde, come sorprendersi? Questo è il calcio italiano, che negli anni ha messo in mostra spesso il proprio lato oscuro. Quello bello, invece, lasciamo che a raccontarlo siano Toni e Destro. Siamo sicuri che Prandelli apprezzerà.