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GAZZETTA DELLO SPORT Totti non segna in Coppa Italia da oltre 6 anni

Totti Coppa Italia

(A.Pugliese) –Pensando a che tipo di familiarità ha con il gol, l’ultima sua volta sembra quasi preistoria. E risale esattamente al 16 gennaio 2008, oltre sei anni fa, in un Roma-Torino 4-0 (ritorno degli ottavi di finale). Quella era la Roma di Spalletti e quel giorno Francesco Totti sedeva in panchina, almeno per i primi 59 minuti. Poi, visto il protrarsi dello 0-0, Spalletti decise di mandarlo in campo al posto di Vucinic e la Roma d’incanto si sbloccò: gol di Amantino Mancini, poi doppietta proprio di Totti (2-0 su assist di Giuly, 3-0 su rigore) e chiusura dello stesso Giuly. Da allora Francesco in Coppa Italia non ha più segnato, giocando altre dieci partite. Stasera, contro la Juventus, cercherà di abbattere anche questo piccolo tabù e, magari, di (ri)prendersi qualche altra rivincita.

Attesa e rivincita Garcia sabato scorso, contro il Livorno, lo ha tenuto a riposo (ha giocato solo i 13 minuti finali) per preservarlo in vista della sfida di stasera, quando il capitano giallorosso avrà il compito di trovare le chiavi per scardinare il fortino bianconero di Antonio Conte. «È da un po’ che aspettiamo questa sfida—ha detto Francesco nei giorni scorsi— sia per il prestigio che comporta sempre giocare una sfida contro la Juventus, sia per il fatto che vogliamo andare avanti in Coppa Italia». Già, anche perché Totti ci tiene da morire a questa partita per almeno tre buoni motivi: «vendicare» quel 3-0 di Torino (in cui, tra l’altro, giocò una delle sue peggiori partite stagionali), guadagnarsi una semifinale che potrebbe portare ad un doppio derby con la Lazio e provare a rivincire una coppa che alla Roma manca proprio dal quel 2007- 08, quando la squadra di Spalletti sconfisse in finale l’Inter per 2-1. Totti, però, quella finale non la giocò per infortunio, un motivo in più per provare ad agguantarne un’altra.

Perché lui Francesco giocherà al posto di Destro, titolare sabato scorso con il Livorno. I due, con il 4-3-3, sono oramai «succedanei» per Garcia, mentre possono coesistere con il 4-2-3-1, con Francesco a giostrare al centro del tridente, da trequartista puro, alle spalle di Mattia. Stavolta Garcia sceglierà Totti perché sa che ha bisogno della sua fantasia e del suo carisma, con oltre 60mila persone a spingere la squadra. E perché Francesco ha i colpi (anche su giochi da fermo) per risolvere da solo una partita che probabilmente sarà bloccata.

L’affondo Totti, poi, già a Torino ci aveva messo la faccia, cercando di caricare al massimo i suoi. «Per noi la gara con la Juventus è quasi come un secondo derby—disse ad inizio gennaio — Presi singolarmente siamo più forti noi, come gruppo loro: sono forti, tignosi, con voglia di vincere». Poi l’affondo: «Una volta (era il 2005, ndr) dissi che contro la Juventus si gioca sempre 11 contro 14 e mi deferirono. Qualche aiutino ce l’hanno sempre, spero involontario…». I fischi a Torino si sprecarono, Francesco per stasera sogna una serata completamente diversa.

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