(C.Zucchelli) – L’ultima volta che la Roma aveva battuto la Juventus, il 16 febbraio, il risultato era stato lo stesso: 1-0, gol sotto la Sud, allora di Totti, ieri sera di Gervinho. Ma le analogie finiscono qui. Perché la Roma di Garcia non ha niente in comune con quella di Andreazzoli. Senza complimenti né offese per nessuno, pura cronaca: il tecnico francese ha rivoluzionato la squadra, ha carta bianca a Trigoria (e infatti ieri ha deciso di portare la squadra in ritiro in un albergo a Villa Borghese per evitare il traffico) e i suoi giocatori lo seguono come un totem. I più giovani come i più vecchi, caricati sembra da un discorso del tecnico prima della partita mai così convincente: «Volevamo questa vittoria a tutti i costi per riscattare la brutta sconfitta di Torino e dimostrare che non c’è questa grande distanza tra noi e loro».
Avviso ai naviganti Mentre l’Olimpico canta ben oltre il fischio finale, Totti gongola: «Otto punti possono essere tanti o pochi, dipende da quello che succederà. Noi stiamo facendo un grande campionato, loro qualcosa in più. Ma siamo a quel livello». Si gode questa Roma, il capitano, che tanto gli ricorda quella del primo Spalletti: allora ci fu bisogno dell’addio di Cassano per iniziare a volare, stavolta sono arrivati due elementi preziosi come Nainggolan e Bastos: «Continuando a giocare così resteremo vicini a loro, poi se non rallenteranno sarà difficile riprenderli ».
Lazio o Napoli? Per pensare al campionato però c’è tempo. E’ notte di coppa e, in attesa di sapere chi affronterà in semifinale, la Roma sa già che giocherà tre partite a cavallo del derby a febbraio: «Per noi l’avversario è uguale garantisce Totti . Anche perché sono le altre squadre che dovranno preoccuparsi di noi». In realtà, anche se non lo dice, come De Rossi preferirebbe il Napoli perché tre partite con la Lazio in una settimana non sarebbero semplici, ma non lo dice.
A Verona Ci penserà, Totti. Adesso il pensiero è tutto per la trasferta di Verona di domenica: Totti dovrebbe alternarsi con Destro, ieri rimasto in panchina per 90’,mase non dovesse partire titolare (sarebbe la seconda volta di fila in campionato), nessun problema. La forza di questaRoma sta anche qui. Merito di Garcia e del gruppo che ha creato. E che ieri sera ha festeggiato nello spogliatoio per oltre mezzora.