Paese che vai, talento che trovi. Polonia, Serbia, Romania, Croazia, Argentina, Spagna, Brasile, Uruguay, Slovacchia. Per Walter Sabatini tutte le nazioni parlano un unico magnifico linguaggio, quello del calcio. Esteta o pragmatico, la filosofia del direttore sportivo della Roma è una sola: non importa la tua età, le doti tecniche vengono prima di tutto. Così nella sua carriera ha scovato diamanti in qualsiasi punto del mondo e negli ultimi sei mesi sembra aver esploso tutta la sua vena da talent scout. Oggi e nei prossimi anni Rudi Garcia avrà tra le mani un materiale straordinario su cui lavorare.
ROMA CAPUT MUNDI – In principio furono Lamela, Bojan, Borini e Pjanic, 35 milioni ritrovati quasi interamente con la cessione dell’argentino nell’ultima estate. A gennaio 2012 ecco un colpo “alla Sabatini”, dall’Uruguay arriva Nico Lopez dopo un lungo braccio di ferro col Nacional. Alla fine costerà un milione di dollari e in sei mesi con la Primavera segna 15 gol in 12 partite. Oggi sta maturando all’Udinese, a cui è andato in comproprietà per avere Benatia, il miglior difensore del campionato. Due anni dopo Lopez arriva un filotto di acquisti e di accordi clamorosi, con i migliori talenti usciti dalla vetrina del Mondiale Under 17 giocato a dicembre: lo slovacco Vestenicky dal Fc Nitra e lo svedese Berisha dall’Halmstad, rispettivamente vice e capocannoniere della competizione iridata con 5 e 7 reti. Per completare il poker si balla musica latino-americana con l’argentino classe ’94 Leandro Paredes dal Boca Juniors (girato in prestito al Chievo fino a giugno con opzione per il rinnovo annuale del prestito) e il paraguayano Antonio Sanabria (inviato al Sassuolo), ’96 come Vestenicky e Berisha, proveniente dalla Cantera del Barcellona per 4,5 milioni variabili sino a 12.
Investimenti pesanti, come quello che in estate a portato a Trigoria Tin Jedvaj, preso per cinque milioni dalla Dinamo Zagabria. Stessa cifra dovrebbe essere spesa in estate per un altro ’96, l’esterno brasiliano Abner, che arriverà a Roma una volta ultimato il recupero dall’infortunio al ginocchio patito a novembre. Una sorte simile a quella di Dodò, altro “pupillo” di Sabatini preso a zero euro, che si sta imponendo partita dopo partita con una lenta ma inesorabile crescita.
Sistemata la fascia sinistra, il ds romanista ha completato anche la destra con il serbo Petar Golubovic, classe ’94 e già venti presenze nella serie A balcanica con l’OFK Belgrado, città natale anche di Nemanja Radonjic, altro ’96 già a Trigoria da venti giorni. Quattro gol in tre partite con l’Under 17 serba, Radonjic è un’ala sinistra di grande talento, proveniente dall’Accademia calcistica intitolata a Gheorghe Hagi. Dalla Romania ogni anno poi arrivano talenti in prestito, grazie ad accordi stabiliti nelle scorse stagioni con alcune società: in Primavera la fascia destra è affidata a Mihai Balasa, uno dei migliori terzini del campionato su cui aveva messo gli occhi anche l’Inter.
TALENTI DI CASA – Mentre sotto l’ala protettiva di De Sanctis e Lobont “crescono” il gigante Skorupski (’91 pagato un milione di euro tra costo e ingaggio) e il figlio d’arte Gabriele Marchegiani (’96), la difesa del futuro con Golubovic, Jedvaj e Abner sarà guidata da Alessio Romagnoli, diciannove anni e già un gol in Serie A. Personalità da coltivare, fisico straripante, senso dell’anticipo e della marcatura innati, l’avvenire sarà suo se non si farà superare da Elio Capradossi e Arturo Calabresi, due difensori centrali sempre ’96 che tutta Europa è venuta a visionare a Trigoria. A disposizione di De Rossi arriverà dal Chievo Alberto Tibolla, regista già nazionale Under 16, 17 e 18. Comporrà il trio di centrocampo con altri due gioielli fatti in casa, Luca Mazzitelli (’95) e Lorenzo Pellegrini (’96), otto gol in due quest’anno. Il loro obiettivo è il ritiro estivo con la prima squadra la prossima estate, dove potrebbero ritrovare i talenti cristallini di Valerio Verre, Matteo Ricci e Matteo Politano, i tre migliori giovani mandati a farsi le ossa tra Serie B e Lega Pro. Sabatini di sicuro li tiene d’occhio dopo aver scovato a Lecce l’esplosività e la tecnica di Francesco Di Mariano, pagato mezzo milione di euro e pronto a rifornire di assist Berisha e Vestenicky oltre a supportarli con i suoi gol (già otto in stagione).
Su Twitter il “falso” Sabatini scherza: “Non importa chi o dove sei, ma io ti troverò e ti comprerò”. Una minaccia col sorriso, un avvertimento per tutti i giovani calciatori di talento. Gli occhi del direttore sportivo romanista arrivano ovunque e c’è da scommettere che il fischio finale di Roma-Genoa il prossimo 18 maggio segnerà solo l’inizio di una lunga estate di lavoro.
Daniele Luciani