(M. Calabresi) – Dal + 5 sulla Juve dopo 10 partite al -8 dopo le altre otto. Il 3-0 dei bianconeri ha messo il sigillo al rallentamento in trasferta: 3 pari e un ko dal 27 ottobre. Ma in casa i giallorossi sono formidabili: fra Coppa e campionato sei su sette saranno all’Olimpico.
Dopo le prime dieci partite, la Roma era a punteggio pieno, con cinque punti di vantaggio sulla Juventus (30-25). Dopo le seconde otto, Garcia è secondo a otto punti da Conte (41-49) e con soli due su Benitez. Con la vittoria di domenica 5 gennaio la Juventus in otto partite ha guadagnato 13 punti sulla Roma: un dato, questo, che va oltre il 3-0 dello Juventus Stadium, dove la Roma se l’è giocata alla pari (o meglio) per un tempo, ma è crollata – anche di nervi – dopo il gol di Bonucci, uscendo per la quarta volta con una sconfitta pesante sul groppone dallo stadio che, parole di Morgan De Sanctis, “per i prossimi sei-sette anni costituirà un vantaggio per la Juventus, resa più forte dal sistema italiano”.
MALEDIZIONE STADIUM — Quattordici gol subiti in quattro partite nel nuovo stadio di Torino, bottino peggiorato da quattro espulsioni: quelle di De Rossi e Castan di ieri (salteranno il Genoa, così come Ljajic, che era diffidato, mentre Pjanic è in dubbio per una contusione al ginocchio destro), infatti, si aggiungono a quelle di Lamela e Stekelenburg (stagione 2011-2012). Strano a dirsi, ma l’unico allenatore della Roma americana ad aver battuto la Juve di Conte è stato Aurelio Andreazzoli, ora “defilato” nello staff di Garcia. Era il 17 febbraio 2013, segnò Francesco Totti: venerdì il capitano si era sbilanciato (“la Roma è più forte della Juve”), ieri – come tutto l’attacco scelto da Garcia – non ha inciso, mostrando una condizione fisica che a 37 anni e dopo due mesi di stop non può essere la migliore, prendendosi anche la stoccata dell’amico Buffon: “L’aiutino è l’alibi di chi non vince”.
OBIETTIVO EUROPA — Non ha parlato dopo la partita, Totti; lo ha fatto Garcia, che come altri giocatori aveva iniziato a fare un pensierino allo scudetto. “Il campionato non è finito, mancano venti partite. Il nostro obiettivo non è il titolo, ma tornare in Europa”. Quella che conta, possibilmente, e possibilmente chiudendo al secondo posto, che rispetto al terzo fa tutta la differenza del mondo: metà Roma, a giugno, andrà al Mondiale, e ad agosto ci sarebbero i preliminari di Champions da affrontare contro altre squadre “non campioni” (in questo momento, tra le altre, nella stessa urna ci finirebbero Borussia Dortmund, Liverpool o anche il Lilla, ex squadra di Garcia). Se poi la Juventus dovesse frenare e la Roma riprendere il ritmo di inizio campionato, allora sarebbe un altro discorso: quella del post-record, però, ha vinto solo due delle ultime otto partite, e nelle ultime tre ha subito gli stessi gol (cinque) delle prime 16, perdendo in campionato dopo 8 mesi (ultimo ko il 7 maggio contro il Chievo) e subendo tre gol in 90’ dopo 11 (ultimo tris al passivo il 10 febbraio, 3-1 in casa della Samp).
FATTORE OLIMPICO — Se la Roma, in trasferta, zoppica e non vince dal 27 ottobre (1-0 a Udine, da quel giorno tre pareggi e una sconfitta), c’è però il calendario pronto a soccorrerla: delle prossime sette partite tra campionato e Coppa Italia, la Roma ne giocherà ben sei all’Olimpico. Due contro la Sampdoria (la prima giovedì in Coppa, la seconda il 16 febbraio), più quelle con Genoa, Livorno, Parma e Lazio (il derby è una “finta” trasferta). Unica trasferta vera, il 26 gennaio a Verona. Vincendo domenica, intanto, i giallorossi girerebbero la boa di metà campionato a 44 punti, gli stessi totalizzati lo scorso anno da una Juventus che ora con questo ritmo sfonderebbe il muro dei 100. Le gare all’Olimpico potrebbero diventare sette su otto, ma solo se la Roma giovedì batterà la Samp: qualora ci riuscisse, nei quarti di Coppa Italia ci sarebbe ancora la Juventus, stavolta in casa, il 21 gennaio. Occasione buona per dare un segnale a una stagione che, dopo ieri sera, almeno per lo scudetto rischia di essere nuovamente monotona.
TRE DENUNCE — Tre tifosi romanisti, infine, sono stati denunciati dalla polizia di Torino in occasione della partita di ieri. Due sono stati denunciati dalla Digos per danneggiamento dopo essere stati sorpresi, poco prima della partita, a cercare di incendiare alcuni cassonetti a Venaria. Un altro tifoso è stato invece intercettato mentre stava entrando allo stadio con un oggetto con cui avrebbe potuto ferire persone. La Digos, inoltre, sta analizzando i filmati delle telecamere a circuito chiuso dello stadio per identificare i tifosi che ieri durante il match hanno lanciato alcuni seggiolini dal settore ospiti.