(M.Calabresi) – La Roma, in caso di vittoria domani contro il Genoa, chiuderebbe il girone di andata a 44 punti. Gli stessi che fece lo scorso anno la Juve di Conte, che invece rischia di “girare” a 52. Frustrazione? “No, io firmo per chiudere a 44 – dice Rudi Garcia -. Questa è una proiezione da scudetto o da Champions. E siccome vogliamo tornare in Europa, finire il girone di andata a 44 sarebbe un buon segnale”. Tra la Roma e i 44 punti c’è il Genoa, che si presenterà all’Olimpico senza Gilardino: “Mancherà, è molto forte e menomale che non giocherà, ma non ho dubbi che chiunque sarà al suo posto sarà motivato per fare una buona partita. Hanno giocatori di talento e un allenatore che conosce bene la squadra, ma noi dobbiamo vincere”.
MODULO — Senza Castan, Ljajic e, soprattutto, De Rossi (tutti squalificati), Garcia potrebbe anche cambiare modulo, così come accaduto contro il Catania: stamattina, nella rifinitura, il francese ha provato il 4-2-3-1 con Nainggolan e Strootman in mezzo e Pjanic (recuperato) avanzato sulla tre quarti. “Senza gli squalificati non è un problema, e tatticamente tutto è possibile – spiega -. A centrocampo abbiamo soluzioni per giocare con il 4-3-3 ma anche per giocare con il 4-2-3-1 o con il 4-3-1-2. Se abbiamo bisogno di un altro modulo durante la partita, i giocatori sono pronti. Il giocatore più adatto per giocare davanti alla difesa? Taddei, ma ci possono giocare anche Nainggolan o Strootman. Far giocare Miralem più basso è una scelta che non lo porta in una zona dov’è importante per la squadra. Non sono uno che si lamenta se c’è uno che non gioca: De Rossi è importante, ma non serve a niente parlare di chi non ci sarà. Mi fido al 100% di chi non giocherà: Nainggolan è entrato bene, come se fosse tanto tempo che gioca con noi”.
ATTEGGIAMENTO — I numeri della prima Roma (quelli delle dieci partite iniziali) non sono neanche paragonabili a quelli delle seconde otto (due sole vittorie): “Ma quello era un percorso eccezionale, e non scordiamoci che prima della sosta abbiamo preso sette punti su nove. Non possiamo fare riferimento a quei numeri, perché poi sono mancati Totti, Gervinho e altri. Quando una squadra ha la possibilità di creare occasioni da gol tutto va bene perché si può segnare. Se un giorno la mia squadra non creerà occasioni, ci sarà da preoccuparsi. Certo, dobbiamo essere più efficaci, ma tutti possono segnare. E tutti gli attaccanti possono giocare assieme e essere complementari, perché hanno l’obbligo di muoversi e cambiare le posizioni”. Con Garcia che, parlando così, apre alla possibilità di rivedere Totti e Destro assieme. Nessuna preoccupazione anche a proposito delle tante espulsioni: “Ce ne sono state due a Torino e la media si è alzata, ma non è un problema”.
DIFESA — Anche quella che fino a poco tempo fa era la miglior difesa d’Europa ha iniziato a dare segni di cedimento. “Ma siamo una delle squadre che subisce meno tiri, questo è importante per me”, ribatte Garcia, che anche giovedì in Coppa Italia ha schierato Burdisso (come accadrà domani) senza regalare l’esordio al giovane Jedvaj: “La qualità non è un problema di età, l’esperienza sì. Tin si allena bene ma c’è una gerarchia nella mia testa. Domani però, deve essere pronto, perché se in difesa ci sarà un problema dovrà giocare”.
INVERSIONE — Nessuna polemica, infine, sulla possibilità (nel caso che l’altro quarto di finale nella metà del tabellone della Roma sia Lazio-Atalanta) di giocare il quarto di finale di Coppa Italia a Torino, contro alla Juventus: “Ci penseremo. Era importante passare il turno giovedì per ritrovare subito la vittoria, ma ora penso al Genoa”. E a quei 44 punti che un anno fa avrebbero regalato il titolo d’inverno, ma che ora costringono la Roma a inseguire, anche con un occhio a chi sta dietro”.