(Gazzetta.it) – E venne il giorno di Roma-Juventus. Rudi Garcia, come tutti i tifosi, la aspetta da 15 giorni: la partita persa allo Stadium – unica sconfitta dei giallorossi – proprio non gli è andata giù. Ma quella di domani, almeno a sentire le sue parole, il tecnico non la vive affatto come una rivincita: “E’ soprattutto una gara che apre alla semifinale di Coppa, è quello che importa. Sarà una gara totalmente differente: dopo quella della 18a di campionato, ce ne sono altre 20. Questa è una partita secca, con una squadra qualificata: dovremo fare in modo che sia la Roma. Della gara del 5 gennaio non serve a niente parlare: mi importava la reazione della squadra, che c’è stata. E’ stato importante vincere subito, lo abbiamo fatto contro la Sampdoria e in campionato contro Genoa e Livorno. Non ho dubbi sulla voglia della squadra e dei miei giocatori”.
NUOVO ARRIVO — Michel Bastos, che stamattina ha svolto le visite mediche e scelto la maglia numero 20, sarà in tribuna, ma l’esterno arrivato dall’Al-Ain e che Garcia ha già avuto nella stagione 2008-2009 non fa che arricchire una rosa già ampliata dall’arrivo di Nainggolan. “Certo che ci migliora – assicura Garcia -. Speriamo di fare gli stessi risultati dell’andata, o forse di più. Ma è sicuro che con questi due giocatori siamo più forti perché la rosa è più ampia: sul piano numerico siamo gli stessi vista la partenza di Bradley, ma con Bastos abbiamo più soluzioni sulle fasce in attacco, ma anche una soluzione in più in difesa. Con lui ho parlato: ha avuto questo problema alla mano, deve lavorare sotto l’aspetto della forza adeguata per giocare ma è guarito e può allenarsi”.
OLIMPICO TERRIBILE — Domani sera, sono attesi 60mila tifosi: “Non sarà la partita più importante della stagione: la più importante è sempre quella da giocare. Ma sono felice di viverla in un Olimpico quasi pieno: un ambiente terribile, un grande vantaggio per noi come fu per loro allo Juventus Stadium. Il nostro pubblico sarà carico, dietro la sua squadra: giocheremo anche per loro”. Nessuna indicazione, invece, sulla formazione: “Conte farà turnover? Lui conosce la sua squadra, io la mia. E la vedrete domani”. Niente turnover, però, quello c’è già stato contro il Livorno: “La partita più difficile da gestire sarà la terza (a Verona, ndr), ma arriverà cinque giorni dopo Roma-Juventus: c’è quasi una settimana per recuperare”. Tutto, comunque, sembra ruotare attorno alla posizione di Miralem Pjanic, che Garcia potrebbe avanzare nei tre davanti, con conseguente esclusione di uno tra Florenzi e Gervinho; qualora il bosniaco giocasse nei tre di centrocampo, invece, uno tra lui, De Rossi, Nainggolan e Strootman sarebbe di troppo.
FUTURO — Questo, però, non vuol dire che Pjanic a fine stagione debba lasciare la Roma: “Non lo so perché si pensa possa andare via. Io so una cosa: è arrivato Radja Nainggolan, è partito Michael Bradley. Abbiamo cinque centrocampisti e siamo forti, ma bisogna anche lavorare per il futuro. Questi giocatori, per il prossimo anno, non saranno troppi per giocare in Europa. Prendere Nainggolan non vuol dire che andrà via Pjanic”.
EFFICACIA — Garcia, felice “per aver guadagnato punti sul Napoli e sull’Inter”, non pensa al gap con la Juventus in campionato: “E non cambierà nulla se a passare il turno sarà la Roma o la Juventus, almeno per me”. Piuttosto, chiede più cinismo e attenzione, sia in difesa che in attacco: “Dobbiamo essere più efficaci sulle palle ferme, visto che a Torino abbiamo preso tre gol su queste situazioni. E dobbiamo esserlo anche in fase offensiva. La Roma sa fare tutto: attacco manovrato, contropiede, gestione della partita, ma se vogliamo andare in semifinale dobbiamo fare una grande gara, giocando con entusiasmo. Tra le nostre qualità c’è quella di giocare con piacere”. Difficile, visti i risultati, che Garcia possa riproporre Pjanic nella zona di Pirlo, come in campionato: “Pirlo è un fuoriclasse: se gioca meno bene, meglio per noi. Hanno tanti giocatori forti, ma anche per loro vale lo stesso discorso. Speriamo che la squadra abbia tenuto per domani i gol che ha sbagliato sabato: se così fosse, tutti perdonati”.