(P. Liguori) – Niente calcoli, niente turn-over programmato: è la parola d’ordine di Garcia, che anche oggi a Verona metterà in campo la migliore Roma possibile.Ormai ci fidiamo ciecamente perché questo allenatore ha mostrato un carattere d’acciaio. Prendete le voci e le distrazioni di mercato: dei due colpi – Nainggolann e Bastos – uno è certamente suo, il brasiliano, come fu Gervinho alla partenza. Ma è soprattutto su Pjanic che si è vista la determinazione dell’uomo. L’ha usato martedì al momento giusto e ha parlato subito: «Mire resta, ci serve fino a giugno ed anche l’anno prossimo». Forte e chiaro, quanto Sabatini il giorno dopo la sconfitta di Torino con il rilancio dei premi-campionato e l’annuncio del nuovo forte centrocampista belga-indonesiano. Una Roma sorprendente, non solo sul campo dove – abbiamo visto – non deve avere nessun complesso verso la Juventus. Tutta questa decisione sarà indispensabile all’ora di pranzo a Verona.
La squadra di Mandorlini attende in difesa e riparte veloce e forte. Ha perso qualcosa con la cessione di Jorginho ma torna Toni, che nel campionato italiano ha ancora la sua da dire. Noi abbiamo problemi di abbondanza in attacco, ma bisogna azzeccare le persone giuste. Totti non si discute neppure per scherzo, ma anche gli altri quattro sono in forma. Niente calcoli, per carità, ci fidiamo di Rudi e dell’ottimo clima dopo il martedì di Coppa.