(A.Angeloni) Paro paro quello che ha detto il giorno prima, vigilia di Verona-Roma. Con in più la vittoria, che non è poca cosa. Eccolo Rudi Garcia, sempre con i piedi per terra.«Sapevamo che era un’occasione importante per prendere punti a Napoli e Juventus. Abbiamo visto in settimana che la Juve non è certo imbattibile. Non abbiamo il nostro destino nei nostri piedi ma dobbiamo essere attenti ai loro cali e col Verona è andata così». Roma attenta ai passi falsi di Napoli e Juve: accorciare sui bianconeri, allungare sugli uomini di Benitez. Missione compiuta. Ma Garcia non è soddisfatto del gioco espresso dalla squadra. «Sono contento soprattutto del secondo tempo, meno del gol preso perché abbiamo commesso errori che andavano evitati. Meglio nel secondo tempo, più veloci, più determinati. La verità è la squadra deve essere più concreta in trasferta. Ma adesso conta preparare bene l’incontro contro il Parma e dovremo sfruttare il fattore Olimpico. Sarà la prima di una striscia di cinque partite molto impegnative». Garcia si prende la vittoria e respinge le polemiche che arrivano non solo da Verona (vedi Reina, portiere del Napoli, che si lamenta via twitter a distanza) sul rigore assegnato alla Roma. «Non l’ho rivisto, ma comunque non era un episodio decisivo. Eravamo già sul due a uno. Lasciamo in pace gli arbitri, qui si urla dopo risultati negativi. Anche i direttori di gara possono sbagliare, hanno mezzo secondo per decidere e dobbiamo rispettarli e fare in modo di aiutarli».
I FANTASTICI SEI
Lode a Gervinho, soprattutto. Per Garcia è facile, è il suo pupillo. Sesto gol in stagione, quinto in campionato. E’ addirittura il re dei bomber, l’ivoriano. «Penso possa fare ancora meglio, anche se contro il Verona ha fatto una grande gara. A tratti è devastante. Un assist nel primo e il gol nel secondo. Lui ha un grande impatto e fiducia da parte di tutti i suoi compagni. E’ molto importante, anche se non abbiamo vinto solo per lui o in undici, un bravo va pure ai tre che sono entrati». Come spesso è accaduto. Con Gervinho, sono sei i bomber che in campionato hanno segnato cinque gol: Ljajic, Totti, Benatia, Florenzi e Strootman. Un qualcosa di simile era accaduto anche nel Lille di Garcia. «In Francia ho vinto un campionato con tre giocatori con quindici gol. Se continueremo così certi record si possono ripetere pure a Roma. La squadra è pericolosa a livello offensivo, senza dover puntare solo un un uomo. Per me certe volte è meglio non avere un bomber».
FUNZIONA IL TURNOVER
Le partite si vincono in quattordici, sostiene Rudi. E’ stato spesso così, non ha fatto eccezione Verona. Totti, Florenzi e Pjanic sono stati determinanti per il successo. «Quando non ci sono infortunati, devo fare scelte importanti. Tutti i giocatori sostituiti hanno fatto bene e coloro che sono subentrati hanno giocato come se fossero partiti dal primo minuto. E’ questa la loro forza». Che diventa la forza della Roma. Per Pjanic, seconda panchina consecutiva. «Non era al cento per cento e non volevo correre il rischio di perderlo ora che andremo incontro a cinque partite in pochi giorni. Già contro il Parma lo voglio in campo». Il gap con la Juve sembra ridotto. «Non lo so, io ho una squadra molto forte e di qualità. Manca qualcosa? Stiamo lavorando bene con Sabatini, lui è bravo perché conosce tutto il calcio mondiale, io ho le mie conoscenze e così siamo più forti sul mercato. Quando scegli un giocatore non c’è mai il cento per cento che farà bene. Per il momento siamo contenti della stagione e degli acquisti. Poi, la Juve farà il suo e noi faremo il nostro e alla fine vedremo cosa sarà successo. I bianconeri a fine campionato verrà all’Olimpico e in tal caso dovremo farci trovare pronti Intanto, questa giornata, sul piano della matematica è stata molto buona».