(M. Ferretti) Morgan De Sanctis ha beccato tre gol tutti insieme dopo che ne aveva solo subiti 7 nelle precedenti diciassette partite. Un salto in basso impensabile, per mille motivi. Il primo: la solidità messa in mostra dalla Roma fin dall’avvio del campionato. A Torino, invece, lì dietro (e non soltanto lì dietro…) non ha funzionato praticamente nulla.
L’ANALISI DI MORGAN
Il portiere giallorosso cerca di analizzare nella maniera più lucida possibile la novità negativa, la prima sconfitta, e non solo quella. «Nel primo tempo la Roma ha disputato un’ottima partita e nell’unica situazione pericolosa abbiamo subito gol. Nel secondo tempo abbiamo fatto più confusione e non siamo stati lucidi soprattutto sulle palle inattive. Insieme alle due espulsioni questo ha determinato un risultato dai contorni esagerati. La difesa? Sul secondo gol c’è stata una disattenzione, abbiamo perso la marcatura, Bonucci magari è stato bravo ma io ho la situazione ben chiara. Forse in questa partita è successo che potevo metterci una pezza anche nella prima rete e non ci sono riuscito. E’ un peccato, c’è grande rammarico. La Juventus più di noi ha sicuramente otto punti, e questo non è poco. Ma voglio ribadire un concetto: è il sistema italiano che la rende più forte. La Roma nel primo tempo ha dimostrato di poter giocarsi la partita, poi puoi anche perdere anche se le proporzioni troppo ampie. Ma voglio fare un esempio: la Juve è l’unica squadra che ha uno stadio e questo se lo porterà avanti in positivo per anni. Io personalmente, però, non farei neanche un certo tipo di discorsi, tipo se qualcuno contesta la Juventus replica che sono chiacchiere da bar (Conte, ndi). Se potesse parlare solo chi vince non potrebbe parlare nessuno. Io so che l’l1 maggio ci sarà un’altra partita stavolta all’Olimpico e giovedì avremo la possibilità di costruirci un’altra occasione in Coppa Italia per affrontare la Juve», le sue parole.
VOCI DELLA SOCIETÀ
Ecco il ds Walter Sabatini. «Abbiamo fatto una partita diversa dalle altre volte. Nel primo tempo abbiamo giocato con grande personalità. Poi abbiamo subito gol e non siamo stati attenti. La squadra, però, è stata in campo come doveva. Rammarico e frustrazione ci sono ma dobbiamo andare avanti. Il mercato? Faremo quello che dovremo fare rispetto alle contingenze che penseranno il mister e i giocatori. Nessun condizionamento sul mercato, in sintonia con il mister: devo ascoltare l’umore di qualche giocatore che vuole più spazio. Non diamo via nessuno, non prendiamo nessuno. Non dipende da noi: siamo contenti di tutti i nostri calciatori».
VOGLIA DI RICOMINCIARE
E ancora. «Non credo che il campionato sia finito, certo che la Juve potrebbe pensarlo in virtù della qualità che ha. Siamo pronti a ricominciare, abbiamo perso la partita ma abbiamo giocato largamente bene nel primo tempo, dovremo ripartire da lì. Pjanic è uscito e poi è rientrato e in quel momento c’è stata un pò di confusione. I gol? Il primo da un fallo laterale, il secondo da un calcio di punizione laterale e il terzo non lo voglio commentare. Dobbiamo considerare lo spirito con cui abbiamo giocato. Il passo falso non ci umilia perché non è una sconfitta che insinua il dubbio circa le nostre possibilità e le qualità. Non è questa la gara che condizionerà il futuro: ho già visto i calciatori reagire virilmente, con forza. Da domani saremo pronti a ripartire e lo faremo attraverso le nostre qualità e i comportamenti».