(U.Trani) Il bivio è lì. C’è solo da scegliere la strada giusta entro il 31 gennaio, quando chiuderà la sessione invernale del mercato. Due innesti o uno, ancora non si può sapere: il centrale difensivo o il terzino sinistro. Oppure tutt’e due. Dilemma amletico di grande attualità per la Roma seconda in classifica. Perché anche all’interno di Trigoria il dubbio monta e il contrasto esiste (pareri differenti tra dirigenza e allenatore), davanti alla possibilità di intervenire e in quale ruolo. Fa un certo effetto vedere la società giallorossa impegnata a completare la difesa, 10 reti subite in 19 gare, record per la nostra serie A. Ma va inquadrato il momento: se ormai è scontata la partenza di Burdisso e se il rientro di Balzaretti non sembra imminente, uno o due rinforzi diventano necessari/obbligatori.
BRACCIO DI FERRO Da registrare le posizioni diverse di Garcia e Sabatini, come è giusto che sia quando il confronto quotidiano è trasparente e funzionale. Il primo dibattito, il più vivace, riguarda il mancino. Il tecnico vota per l’acquisto. «Ancora non so se Balzaretti tornerà velocemente a disposizione. Dodò è bravo. Mi fido, ma se si fa male diventa più difficile per noi. Forse è il caso di intervenire», ha chiarito Rudi, lunedì a Zurigo. Vuole il terzino e non si nasconde. L’atteggiamento dell’allenatore dovrebbe rendere entusiasta il direttore sportivo. Se Garcia si espone così, significa che crede, più di quanto si possa pensare, alla rimonta. Sabatini, abituato a lavorare sotto traccia, non gradisce che i suoi movimenti siano anticipati in pubblico, come ha fatto il francese. Per non farsi pedinare da altri club. Sulla questione, poi, il ds è silenziosamente esplicito: 1) bastano in due, Balzaretti e Dodò, come ad inizio stagione; 2) un altro mancino farebbe ombra al giovane brasiliano e ne rallenterebbe la crescita (per questo è stato già bloccato per la prossima stagione, il connazionale Abner, 18 anni a maggio, mancino del Coritiba). Con questa premessa è chiaro che l’affare sarebbe last minute, a poche ore (giorni?) dalla chiusura del mercato. Saranno prima valutate bene le condizioni fisiche di Balzaretti. Scontata, invece, sarà la decisione in caso di addio di Burdisso. Serve il terzo centrale. Romagnoli e Jedvaj, entrambi classe ’95, non sono ancora ricambi d’esperienza per un squadra da vertice. E il primo, mai schierato fin qui, andrà in prestito per giocare.
SPUNTA PALETTA Lunga la lista per il mancino. Contatti per avere Luca Antonelli, 27 anni a febbraio, in comproprietà (3 milioni) dal Genoa che è interessato a diversi giallorossi e per convincere Danilo D’Ambrosio, 25 anni a febbraio, per il quale il Torino si accontenterebbe di 1 milione e mezzo perché rischia di perderlo in estate a costo zero (è d’accordo con l’Inter). Salgono i prezzi se Sabatini guarda all’estero: Davide Santon, 23 anni, costa quasi 10 milioni (ha ancora 2 anni e mezzo di contratto) e lui non vorrebbe lasciare il Newcastle durante la stagione; Mimmo Criscito, 27 anni, addirittura ha una valutazione che sfiora i 14 milioni e lo Zenit non intende abbassarla.
A Garcia piace il francoalgerino Faouzi Ghoulam, 23 anni a febbraio, già svezzato dal Sant’Etienne: il club francese, però, snobba la formula del prestito e chiede 2 milioni e mezzo. Due opzioni, invece, per il centrale da mettere dietro ai titolari Benatia e Castan (per l’emergenza c’è sempre De Rossi, mentre Jedvaj, domenica scorsa, ha debuttato da terzino destro): l’olandese John Heitinga, 30 anni, è poco utilizzato dall’Everton e spinge per partire; il serbo Nemanja Vidic, 32 anni, è tentato dal trasferimento in Italia e apprezzato dal diesse per la personalità che mostra da sempre con lo United. Entrambi sono in scadenza di contratto. Il Parma pretende 5 milioni per l’italoargentino Gabriel Paletta, 28 anni, reduce però da un grave infortunio (lesione al crociato): c’è l’ipotesi di uno scambio con Burdisso, 3 milioni oltre Nico per la metà, ma Ghirardi vuole cederlo tutto.