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IL MESSAGGERO Il bandito Nico si arrende al fascino del Mondiale

Burdisso esulta

(M.Ferretti) Il bandito si arrende. Nicolas Burdisso, perso il posto da titolare, se ne va. Non per polemica, per carità: va via per giocare. «Penso che dopo quattro anni e mezzo a Roma, si possa chiudere un ciclo.

Devo continuare con la mia carriera e pensare alle possibilità di fare il Mondiale visto che ho giocato in Nazionale fino all’anno scorso. Ho trovato una concorrenza che sta facendo molto bene, Garcia è stato chiaro: eravamo in tre per due posti, loro hanno fatto bene e sono contento per la Roma. Mi sento molto bene e devo continuare a confermarlo», ha annunciato a Sky (con il permesso della società). Una scelta, la sua, che era nell’aria: Nicolas ha sempre rispettato le scelte di Rudi, si è fatto trovare pronto quando è stato chiamato in causa ma aveva, ha voglia di giocare. E, perciò, ha chiesto di andare via, trovando nella Roma un grosso semaforo verde.

IPOTESI GENOA O PARMA Valigie pronte, Burdisso sta aspettando il segnale decisivo. Il Genoa lo vuole fortemente (ma lo chiamano anche il San Lorenzo, il Parma e occhio alla Fiorentina), il presidente Enrico Preziosi gli ha telefonato per convincerlo, il discorso è avviato. «Il Genoa? Non ho parlato di squadre: mi sono messo in testa che devo giocare e che, per andare al Mondiale, uno ha bisogno di partite. Non bisogna guardare troppo avanti, ma andare avanti giorno dopo giorno e sapere che sto bene e che sono aperto ad andare anche in altri campionati», glissa l’argentino. E ancora. «Garcia? Ho parlato solo con i dirigenti, il club ha altre idee per il futuro e io li capisco. Dopo quattro anni e mezzo bellissimi a Roma, in cui sono diventato tifoso, penso sia il momento di pensare ad altri obiettivi».

E avanti con i titoli di coda. La sua avventura alla Roma è stata bella e amara: Nicolas, pur di indossare ancora il giallorosso, nell’estate del 2010 – alla fine del prestito dall’Inter – rifiutò il trasferimento alla Juventus e il club nerazzurro fu costretto a cederlo a titolo definitivo alla Roma, in cambio di 8 milioni di euro. E i dirigenti di Trigoria, per accontentarlo ulteriormente, acquistarono dal Rosario Central anche il fratello Guillermo, che nella capitale ha avuto vita molto breve. A Roma, però, Nico non è riuscito a vincere nulla: ha conquistato i tifosi per la sua serietà e per la sua grinta ma via via, complice un tremendo infortunio rimediato con la Seleccion nel novembre del 2011, ha perso il posto. Ora, per non perdere anche la dignità professionale e la possibilità di andare in Brasile, saluta tutti, senza sbattere la porta.

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