(U.Trani) – La vendetta è piatto da mangiare caldo: la Roma, sedici giorni dopo la sconfitta in campionato, elimina la Juve dalla Coppa Italia e vola in semifinale dove troverà la vincente di Napoli-Lazio. Il punteggio è lo stesso di un anno fa: 1 a 0. Non segna Totti come il 16 febbraio 2013, ma Gervinho. Il marcatore, in acrobazia con un colpo di kung fu, mette in evidenza la firma di Garcia sulla qualificazione. Il successo, contro la capolista in fuga in campionato con 8 punti di vantaggio, è di altissimo profilo. Fisicamente e tatticamente i giallorossi si comportano da grande squadra contro i campioni d’Italia, tenendosi stretta l’iniziativa e concretizzando nell’assedio finale. De Sanctis per la terza partita di fila non fa nemmeno una parata, la difesa non prende gol per la quindicesima volta in 22 gare e i bianconeri, mai successo in Italia in questa stagione, non riescono a segnare (in Champions solo a Istanbul: il Galatasaray ha gli stessi colori).
ASSETTO MUSCOLARE
Bastos, sciarpa giallorossa (con insulto alla Lazio: il club si è scusato) al collo, fa il giro del campo e resta a bocca aperta guardando le tribune colorate dell’Olimpico quasi al completo. Il brasiliano sale in tribuna per assistere al match tra le grandi rivali del nostro calcio. I due tecnici, con una cornice del genere, non si vogliono far trovare impreparati. Inizialmente è come se continuassero a studiarsi. Attenzione e organizzazione al primo posto per entrambi. Garcia, dopo la rovinosa caduta di Torino, sceglie la fisicità. Anche in difesa, dove Torosidis si piazza a sinistra, con Dodò in panchina e Maicon regolarmente a destra, dopo il turno di riposo contro il Livorno. Ma è il centrocampo a presentare più muscoli: Nainggolan preferito a Pjanic. Il tridente è quello più gettonato, con Gervinho e Florenzi ai fianchi di Totti. Conte, invece, conferma il patto di spogliatoio: in coppa dentro le riserve. Fuori 6 titolari: Buffon, Lichtsteiner, Asamoah, Pogba, Tevez e Llorente. In attacco, con Vucinic assente per la negoziazione con l’Inter, la coppia di scorta: Giovinco accanto a Quagliarella. Sulle fasce, invece, Isla e Peluso, il secondo subito in difficoltà, preso in mezzo da Florenzi e Maicon. Davanti a Storari, però, la difesa della Nazionale di Prandelli: Barzagli, Bonucci e Chiellini.
RADJA PER PIRLO E VIDAL
Nainggolan, per quindici minuti, va in pressing su Pirlo. Garcia prova a limitare il regista che solitamente comanda il gioco, ma si accorge presto che Vidal, sul centro-destra, gode di pericolosa libertà nel 3-5-2 di Conte. La Roma lascia il 4-2-3-1 e torna al 4-3-3. Il belga si sistema a sinistra per il braccio di ferro con il cileno, già 15 reti in stagione (10 in campionato e 5 in Champions). Strootman finisce a destra per il faccia a faccia con Marchisio. Nella ripresa, però, ognuno al posto suo, con Nainggolan e l’olandese che si scambiano le posizioni. Massima attenzione davanti a De Sanctis sulle palle inattive: quando va a saltare Chiellini, lo prende Benatia, straordinario per la concentrazione, e non più Castan, come accadde allo Juventus Stadium. La prudenza bianconera e l’equilibrio giallorosso cancellano nella prima parte ogni emozione. I due portieri non fanno nemmeno un intervento.
CONTE PENSA ALLA LAZIO
Sabato la Juve tornerà qui per giocare contro i biancocelesti di Reja: di qui la sostituzione di Chiellini, squalificato in campionato, con Ogbonna, test in partita per la difesa. Peluso segna di testa (1′), ma il guardalinee Manganelli alza la bandierina: sul cross di Isla, la palla è uscita. I bianconeri danno l’idea di essere più brillanti. La Roma, però, alza il ritmo a metà tempo. Garcia fa uscire Florenzi alla mezzora: in campo Pjanic. Sarà la mossa decisiva. Conte replica con Llorente per Giovinco. E’ proprio il bosniaco, sfilando il pallone a Bonucci, a iniziare il contropiede corto che trova scoperta la Juve. Pjanic imbuca a sinistra per Strootman che dalla linea di fondo chiama sul primo palo Gervinho: rasoiata volante di destro e 1 a 0 sotto la Sud (34′). Ecco Tevez per Peluso e, a seguire, Ljajic per la standing ovation dedicata a Totti. La Roma è in semifinale e la gente canta la società dei magnaccioni.