(U.Trani) – La Roma deve provarci. La Juve respingerla. Le due grandi rivali del nostro calcio, forti di numeri «straordinari» per dirla come Conte e di rose di qualità, daranno quasi sicuramente un senso a questo torneo fino al traguardo. La corsa è di nuovo a due, con i risultati dell’ultimo weekend che hanno ridotto la forbice a 6 punti, attuale vantaggio della capolista bianconera. Entrambe viaggiano al massimo, a una velocità inaudita: i campioni d’Italia hanno addirittura 8 punti in più di un anno fa alla stessa giornata, la seconda di ritorno, Garcia ha esagerato raccogliendone 17 in più di quanti ne prese Zeman fino al 21° turno. I due tecnici conoscono rispettivamente pregi e difetti delle loro squadre e degli avversari. Così come sono preparati sul percorso: hanno già individuato dove sono posizionati gli ostacoli e dove potranno sfruttare i venti favorevoli. Anche se poi, per il bello e l’imprevedibile di questo sport, le sorprese possono far saltare piani e al tempo stesso ambizioni. Vediamo che cosa possono fare da qui al 19 maggio. Per complicarsi reciprocamente la vita.
ATTACCO E DIFESA
La Juve segna di più, 51 gol contro i 45 dei giallorossi, la Roma ne prende di meno, 11 subiti contro i 15 incassati dai bianconeri. Bisogna vedere, alla fine di questa stagione, quale dei due reparti peserà di più sul verdetto finale. I precedenti delle ultime due annate danno ragione a chi attualmente insegue. Perché Conte si è aggiudicato i due scudetti di fila sempre con la miglior difesa e mai con l’attacco più prolifico. Come se non bastasse la differenza reti, da domenica scorsa, avvicina le due rivali più di quel distacco di 6 punti che le separa: saldo attivo di 36 gol per la capolista e di 34 per la seconda in classifica. La distanza è certificata dai risultati nelle 21 partite: 3 pareggi di troppo per Garcia. I campioni d’Italia hanno tre successi in più (18 a 15). Questa è la differenza fin qui, anche perché entrambe hanno perso solo una gara. Ai giallorossi, però, per essere a pari merito, sarebbe bastato vincere proprio quella, cioè lo scontro diretto del 5 gennaio a Torino.
IMPEGNI RAVVICINATI
Il calendario nei prossimi tre mesi e mezzo può aiutare la Roma nella sua rincorsa. Perché Conte, con l’Europa League che prevede la finale allo Juventus Stadium, potrebbe avere più gare infrasettimanali di Garcia. Solo se uscisse anche dalla competizione continentale avrebbe lo stesso numero di incontri. La Roma, in più, ha solo le semifinali di Coppa Italia, la Juve per ora i sedicesimi in Europa. Le fatiche possono incidere per entrambe nel mese di febbraio. Per i bianconeri sarà complicato quasi sicuramente pure marzo.
INTERPRETI DECISIVI
Vidal, 15 reti stagionali (10 in campionato e 5 in Champions), è l’immagine che meglio rappresenta il peso delle individualità nella corsa scudetto. Tevez, da seconda punta, ne ha realizzati 12 (11 in questo torneo e 1 in Coppa Italia). Gervinho, miglior realizzatore giallorosso, ne ha segnati la metà dell’attaccante argentino: 6 gol (5 in campionato e 1 in Coppa Italia). Garcia conta su 6 giocatori con 5 reti a testa e su 14 marcatori diversi (compreso Torosidis che ha fatto centro in Coppa Italia). Ma due sono stati ceduti, Bradley e Borriello (solo 1 gol a testa), e uno, Balzaretti (anche lui 1), è indisponibile e non si sa fino a quando.
ABITUDINE E VOGLIA
Se la Juve può vantare sull’esperienza di giocatori che hanno già vinto tanto e sono attrezzati per non disperdere energie preziose durante l’annata e per superare difficoltà e problemi, la Roma sembra avere più fame proprio perché non si aggiudica lo scudetto da 13 anni. Per i giallorossi può contare proprio l’aspetto psicologico, diventando la spinta decisiva nella volata finale.
VANTAGGIO ANCORA AMPIO
Mancando 17 partite, restano a disposizione delle due rivali per il titolo ben 51 punti. Ma i 6 che caratterizzano la fuga bianconera sono comunque quelli che oggi fanno la differenza. Anche se Garcia si sente competitivo pure partendo alle spalle dei campioni d’Italia, Conte che sta davanti rimane favorito. Adesso. Poi domani, che sarà, sarà…