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IL MESSAGGERO “Voglio la decima Coppa”

(U. Trani) «I conti si fanno alla fine». Rudi Garcia rimane quello di prima, nonostante gli 8 punti di ritardo in classifica, e quindi non abbandona la corsa scudetto, anche perché mancano ancora 20 partite al traguardo e la Roma ha Nainggolan in più. Ma per un pomeriggio sposta l’obiettivo sul cerchio tricolore: ore 18, all’Olimpico, turno secco degli ottavi di finale di Coppa Italia contro la Sampdoria di Sinisa Mihahilovic. L’ultimo incrocio in questa competizione tra i due club, nel gennaio di sei anni fa, lanciò i giallorossi alla conquista del trofeo, il nono della sua storia. «Il campionato non è d’attualità» avverte il tecnico francese. «Siamo concentrati sulla Coppa Italia ed è una buona cosa giocare subito dopo Torino: l’unico obiettivo è qualificarci per i quarti di finale. Ci presenteremo al cento per cento sul piano fisico, avendo avuto quattro gironi per recuperare. Speriamo di non fare i supplementari, ma se li dobbiamo giocare per ottenere la qualificazione, per me va bene lo stesso». Lo stesso Walter Sabatini, domenica sera negli spogliatoi dello Juventus stadium, era stato chiaro: «Voglio alzare la Coppa Italia»

VOLTARE PAGINA
Il derby del 26 maggio viene evocato a Trigoria. Ma Garcia cerca di non tornare sulla finale persa contro la Lazio, per non rendere inquieto il gruppo,
anche se poi spiega: «Non ho pensato un secondo a questa cosa: ora che me lo ricordate, mi servirà per preparare la gara. In Francia la Coppa è molto importante: so che la Roma ne vinte ne ha già vinte nove e se possiamo aggiungere un successo in più e mettere una piccola stella sulla maglia non è una cattiva idea. La vostra somiglia alla Coppa di Lega francese in cui non ci sono tanti gironi. È la strada più corta per andare in Europa e vincere un trofeo: speriamo di passare per giocare i quarti di finale in casa. La Sampdoria dall’arrivo di Mihajlovic va bene. Conquistiamo la qualificazione in questa partita e a seguire discuteremo tranquillamente di quella che arriva dopo. Sarebbe ancora la Juventus, all’Olimpico e sempre in partita unica, il 21 gennaio.

STOCCATA AI BIANCONERI
«Adesso non c’è niente da dire di più su quella partita» ripete più volte Rudi. Sembra infastidito dall’argomento. E fatica a nasconderlo. Lo spirito è più battagliero che mai: «Quello che è pericoloso nel calcio è fare un bilancio su un tempo breve. E solo su una partita mi sembra un po’ sbagliato. Questa prima sconfitta è arrivata dopo diciassette partite. Vuol dire che quello che abbiamo fatto prima non è male e soprattutto significa che possiamo farlo di nuovo». Difende nuovamente la prova della Roma: «Ho sentito il commento di un grande giocatore come Buffon, il portiere della vostra Nazionale, dopo la partita: ha detto che la Roma ha fatto bene per un’ora o un pò di più. Questo è un bel segnale per noi». E indirettamente chiama in causa Conte: «La strategia di aspettare una squadra e chiudere tutti gli spazi è anche per giocare in contropiede: non mi ricordo in un’ora di aver visto la squadra avversaria ripartire. Non credo che sia una strategia di perdere subito la palla dopo averla recuperata…». Meglio voltare pagina: «Ora serve un po’ di tutto: quando perdi, c’è il desiderio di giocare subito. Possiamo dimostrare prima a noi e poi a tutti gli altri che abbiamo tanta voglia di tornare alla vittoria». Venduti al momento solo 10 mila biglietti. Garcia se la prende con l’orario scelto dalla Lega: «Speriamo che ci siano un pò di spettatori: giocare la partita alle sei, in un giorno in cui la gente lavora, mi sembra una programmazione un po’ bizzarra: bisogna dare più importanza alla Coppa Italia, dando l’opportunità ai tifosi di venire allo stadio. Così non va bene».

ROTAZIONE SCONTATA
Previsto il turn over. Con Skorupski in porta, probabilmente Jedvai terzino e a sorpresa forse Ricci davanti.
Spazio anche a Burdisso in difesa. Dovrebbero giocare Castan, De Rossi e Ljajic, squalificati per la gara di domenica contro il Genoa all’Olimpico. Torna titolare Destro, re di coppa nella scorsa edizione (5 gol in 5 gare). «Voglio dare al portiere un pò di minuti di gioco: lavora bene e ha la fortuna di avere De Sanctis e Lobont che lo aiutano. Un avvicendamento è una cosa normale un avvicendamento, non è un segnale che sottovalutiamo la partita. In campo andrà la migliore squadra possibile». Non convocati Balzaretti, Romagnoli, Pjanic e lo squalificato Borriello. Nella lista non c’è Nainggolan: «L’arrivo di Radja è una buona notizia: aiuterà molto la squadra nella seconda parte di stagione e saremo più forti l’anno prossimo, quando speriamo di vivere anche lì tre gare a settimana. Pjanic può giocare più alto, ma nella mia testa non penso a cambiare il nostro modulo di gioco: utilizzando già tre centrocampisti, abbiamo bisogno di averne cinque-sei forti. Li abbiamo con Bradley e Taddei, anche Florenzi e Ljajic possono stare lì. In alcune partite ho avuto infortunati e squalificati: Non possiamo fare una stagione intera con tre centrocampisti».

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