Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che ha il compito di analizzare il meglio e il peggio della giornata calcistica, tra top e flop.
VOTO 0 NAPOLI
Nemmeno il vantaggio di un gol e di un uomo a 6′ dalla fine consente ai partenopei di avere la meglio del Bologna di Ballardini. Callejon sembra spianare la strada alla vittoria esterna con un diagonale chirurgico a meno 10 dal termine, ma poi Albiol e compagni combinano la frittata. Nel corso del primo minuto di recupero, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto impeccabilmente da Diamanti, il pallone arriva sul secondo palo a Bianchi, incredibilmente lasciato solo con tutto il tempo di addomesticare la sfera con il petto e punire Rafel con una bomba sotto la traversa. Non è la prima volta che lo diciamo ma il campo ci costringe a ripeterci, se si vogliono avere grandi ambizioni in Italia non si può praticare una fase difensiva simile. Dopo il colpo mancato di Bastos ecco anche i due punti lasciati sul campo al Dall’Ara. Doppio passo falso.
VOTO 1 DAMATO-GERVASONI: RIGORI GENEROSI
Arbitri generosi nei confronti di Juventus e Napoli nel concedere due calci di rigore particolarmente importanti nell’andamento dei due rispettivi match. Il fischietto di Mantova non perdona il tocco di Regini alle spalle di Vidal al 41′ della sfida dello Stadium contro la Sampdoria. Leggera spinta sul cileno che cade come travolto da un treno. Arriva anche il giallo per il difensore di Mihajlovic. Non è da meno la giacchetta nera di Barletta (domenica in giallo) nel decretare la massima punizione a favore degli azzurri per un crollo di Dzemaili su spintarella di Kone appena dentro l’area. Il greco non può smaterializzarsi e lo svizzero ne approfitta conquistando l’occasione del primo pareggio. Occhialoni.
VOTO 2 BRKIC-LAZZARI
La premiata ditta friulana vanifica la prodezza realizzata da Badu e regala il gol del pareggio della squadra bianconceleste; determinante l’uscita omicida da parte dell’estremo difensore di casa indirizzata proprio sui piedi del centrocampista ex Cagliari trovatosi in un colpo solo nel posto sbagliato al momento sbagliato. Periodo negativo infinito quello della squadra guidata da Guidolin che culmina nel finale di gara con la rete del definitivo ko firmata Hernanes gettando alle ortiche anche il vantaggio numerico complice l’espulsione di Onazi per somma di ammonizioni al 54′. Gianni e Pinotto.
VOTO 3 PUGGIONI
Questo è quello che accade quando non si è un grande portiere. Prima il miracolo poi la beffa. La parabola descrive perfettamente quanto successo all’estremo clivense passato dalle stelle alle stalle nella gara persa dai ragazzi di Corini contro il Parma proprio nei minuti dell’extra time. Al 25′ il miracolo che esalata il Bentegodi con la respinta del rigore di Amauri e il vantaggio di Paloschi mantenuto inalterato. Poi la papera sul tiro-cross di Lucarelli a un soffio dalla fine e il pareggio che scivola via quando sembrava scontato. Dio dà, Dio toglie.
VOTO 4 LE ULTIME PERDONO TUTTE
In un campionato da molti definito mediocre le squadre che occupano le zone basse della graduatoria fanno di tutto per rendere quanto scritto tutt’altro che una diceria. Prestazioni rivedibili e amplein di sconfitte per Sassuolo, Livorno e Catania rispettivamente contro Torino, Roma e Fiorentina. Nella difficile lotta per non retrocedere ne approfitta solo il Bologna capace di fermare il Napoli di Benitez sul 2-2 mantenendo invariate le distanze per un solo biglietto targato serie A. Torneo salvezza.
VOTO 5 ALEJANDRO DAMIAN GONZALEZ
Il laterale uruguayano la combina grossa in quel di San Siro, compromettendo la partita del Verona, fino a quel momento tatticamente inappuntabile. Al 39′ del secondo tempo, ancora sul risultato di 0-0, stende praticamente sulla linea di fondo Kakà, ormai destinato a trascinarsi il pallone oltre l’out e completamente innocuo per Rafael. Invece di coprire il brasiliano, il terzino entra in scivolata e procurata un sacrosanto quanto ingenuo rigore, fischiato dal puntale Bergonzi e realizzato senza affanni da Balotelli, per la prima gioia dell’era Seedorf. Mandorlini impreca.
VOTO 6 ANTONELLI
Il laterale rossoblu oggetto di molte voci in questa finestra invernale di calcio mercato (interessa con insistenza a Roma e Napoli), schiaccia l’Inter con una zuccata sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Bertolacci riportando il grifone alla vittoria contro i neroazzurri dopo 20 anni; l’ultimo successo era datato 1994 quando sulla panchina sedeva l’indimenticato Professor Franco Scoglio. Crisi nera quella della squadra di Mazzarri con una partita vinta nelle ultime otto, tre sconfitte esterne e un successo lontano da San Siro che manca dal 3 novembre. Partita sontuosa di contro quella dell’esterno di casa che spinge bene sull’out di sinistra e si prende il lusso di siglare il gol che vale tre punti. Conteso.
VOTO 7 HERNANES
“Hernanes? La Lazio non ha intenzione di venderlo, poi se arriveranno offerte le valuteremo, in ogni caso lui è un ragazzo d’oro e le sue prestazioni sono sotto gli occhi di tutti. Non accetteremo mai di venderlo, deve arrivare una proposta indecente”. Parole e musica di Claudio Lotito nel post partita dello stadio Friuli, dove una rete messa a segno dal brasiliano ha regalato il quarto risultato utile consecutivo alla “nuova” guida Reja (2 vittorie in campionato, una in Coppa Italia ed un pareggio). Subentrato nel secondo tempo al posto di Ciani il centrocampista biancoceleste trova la giocata che vale tre punti con il fiore all’occhiello del suo repertorio: doppio passo, sinistro imparabile dal limite dell’area di rigore e immancabile salto mortale a festeggiare il ritorno al gol dopo ben 3 mesi e mezzo. Profeta.
VOTO 8 PAUL SOLO GOL BRUTTI POGBA
Sono finiti gli aggettivi per apostrofare il talento cristallino di questo giovane calciatore classe 1993. Nella gara interna contro la Sampdoria messa in bilico dalla prova d’alto livello servita da Manolo Gabbiadini (gol e clamorosa traversa da fuori per il calciatore della Doria di proprietà della Juventus), il centrocampista francese impreziosisce per l’ennesima volta i palati più fini del calcio con un destro a giro di rara bellezza che termina la sua corsa all’incrocio dei pali chiudendo di fatto la contesa. Lo strapotere della squadra di Antonio Conte riguarda tutti gli aspetti del gioco ed in molte occasioni anche la grazia. Avvenire.
VOTO 9 BIANCHI
Scatenato il puntero del Bologna contro il Napoli di Benitez. Dopo tante difficoltà seguite al suo addio dal Torino, si rivede finalmente il vecchio giocatore ambito dai top club e finito al Manchester City. Al 37′ porta avanti i suoi con un colpo di testa in girata su cross forte e teso del solito Diamanti, mentre a tempo scaduto centra il pareggio con un bolide sotto il montante della porta di Rafael, facendo esplodere il popolo rossoblu. In mezzo tanto impegno e spirito di sacrificio su un terreno estremamente pesante per colpa della pioggia. Gladiatore.
VOTO 10 MATRI
Molti lo avevano preso per matto quando pochi giorni fa, nella conferenza stampa di presentazione a Firenze, si era presentato dicendo che l’obiettivo di realizzare 10 reti prima della fine della stagione poteva stargli anche stretto. Invece a Catania dimostra tutto il suo valore con una doppietta e un assist tra il 25′ e il 41′ della prima frazione. Subito sponda per il destro al volo di Mati Fernandez per il momentaneo vantaggio, poi arriva la zampata sul cross da sinistra di Pasqual per il raddoppio e infine la botta vincente su respinta di Frison al tiro ancora una volta del centrocampista cileno, altro grande protagonista del match. Se Montella cercava una punta di livello per sopperire alle assenze di Rossi e Gomez, l’ha trovato. Gallinella.
VOTO 10 E LODE ETO’O PORTA A CASA IL PALLONE
Strappo alla regola per l’elogio dovuto a quello che forse insieme a Weah rappresenta il calciatore africano più forte di tutti i tempi. Nel big match della 22sima giornata della Premier League tra Chelsea e Manchester United il centravanti ex Barcellona e Inter realizza una storica tripletta portandosi a casa il pallone firmato da tutti i calciatori presenti sul campo: di destro o di sinistro per il camerunense non fa alcuna differenza in Italia come in Spagna, passando tra Inghilterra e Russia. Richiamato da Mourinho per tornare a vincere anche con la maglia del Chelsea la scommessa del tecnico portoghese può dirsi già vinta visto lo stato di forma psicofisico del calciatore e i 6 gol realizzati in 12 partite. Per i blues al momento terzo posto in graduatoria a due lunghezze dall’Arsenal capolista. Fuoriclass(e)fica.
A cura di Papi&Piccinini